L’Iran ha continuato a pompare più petrolio a giugno e luglio; quindi le forniture potrebbero aumentare: Rapporto

Nonostante le sanzioni americane che vietano l’acquisto di greggio iraniano da parte di acquirenti stranieri, una nuova analisi rivela che le esportazioni di petrolio iraniano sono aumentate a giugno e luglio e potrebbero salire ancora questo mese.

In base ai dati forniti da importanti petrolieri internazionali, l’agenzia di stampa Reuters ha riferito mercoledì che le esportazioni di petrolio iraniano hanno raggiunto un picco a giugno di 950.000 BPD (barili al giorno).

La quantità è paragonata alle esportazioni di petrolio iraniano del 2020, stimate a 100.000 bpd (barili al giorno), dopo che una serie di sanzioni statunitensi introdotte nel 2018 e intensificate un anno dopo hanno iniziato ad avere un impatto sulle forniture di petrolio dalla nazione.


La maggior parte delle attuali esportazioni di petrolio dell’Iran è destinata alla Cina, dove clienti privati senza legami finanziari con gli Stati Uniti si appropriano di carichi di greggio che l’Iran fornisce con forti sconti. Tuttavia, le spedizioni sono calate leggermente a luglio a causa della domanda più debole in Cina e della forte concorrenza della Russia.

La Russia ha preso di mira i clienti cinesi da quando, all’inizio dell’anno, è stata colpita da sanzioni da parte degli Stati Uniti a causa di una controversia in Ucraina. Le sanzioni sono state imposte come conseguenza diretta della crisi ucraina.

Clicca qui per aprire un conto demo eToro e imparare a fare CFD Trading>>>è gratis

Secondo un articolo pubblicato da Reuters, l’Iran potrebbe aumentare la quantità di petrolio esportata in Cina nel mese di agosto. Il rapporto indica anche che la disparità di prezzo tra le spedizioni iraniane e quelle russe potrebbe aumentare.

Secondo la fonte, l’Iran ha fornito alla Cina il greggio per il mese di agosto a un prezzo inferiore di 11 dollari al barile rispetto al benchmark Brent su base consegnata.

Di conseguenza, il divario di prezzo tra il greggio iraniano e quello russo sarà di circa 8 dollari al barile questo mese. Si tratta di un aumento sostanziale rispetto al range di 3,5-4 dollari di fine luglio.

La ricerca ha anche indicato una potenziale svolta nei negoziati in corso tra l’Iran e le principali potenze mondiali, compresi gli Stati Uniti, per rilanciare l’accordo nucleare del 2015, che aumenterebbe le forniture di petrolio iraniano alla Corea del Sud e ai Paesi europei.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A PAGAMENTO
Editoriale il Cittadino Srl e la testata Il Cittadino non si assumono alcuna responsabilità per il testo contenuto in questo publi-redazionale (che è realizzato dal cliente) e non intendono incentivare alcun tipo di investimento.