L’hashrate e il valore del Bitcoin: cosa devi sapere per guadagnare di più

Il valore e l’hashrate del Bitcoin si influenzano a vicenda, per questo i trader li tengono sotto controllo.

Il mining di Bitcoin è un settore redditizio e quindi competitivo. In futuro potrebbe crescere e fornire guadagni maggiori, specialmente con un ulteriore aumento del valore del Bitcoin e una sua adozione di massa.

Negli ultimi 7 giorni, il Bitcoin ha avuto una crescita del 10%, arrivando a circa 30.500 dollari.  L’aumento di valore del Bitcon ha portato molti trader a investire in progetti come Bitcoin Minetrix, una piattaforma che mira a rendere il mining del Bitcoin accessibile a tutti.

Allo stesso modo, la crescita del BTC ha generato nuovi investimenti nel mining, con i miner esperti e neofiti che hanno ampliato il loro hardware, con nuovi nuovi componenti più efficienti e potenti. 

In generale quindi, l’hash rate è sempre in aumento, tranne quando i profitti del mining si riducono a causa delle fasi ribassiste del mercato, cosa che porta molti miner a interrompere l’attività. Allo stesso modo, il mining viene spesso abbandonato a causa dei cambi nella difficulty.

Solitamente, il mining viene abbandonato dagli utenti con poca potenza di calcolo, o da chi non riesce a sostenere gli elevati costi energetici richiesti dall’attività.

D’altra parte, la redditività del mining aumenta di pari passo con il valore del Bitcoin. Di conseguenza, quando la criptovaluta è in crescita, vengono fatti nuovi investimenti per il mining. 

Questi investimenti cominciano a dare i loro frutti dopo almeno un anno, per questo l’hashrate aumenta entro 12-18 mesi successivi alle fasi rialziste del mercato.

L’effetto ritardato della crescita dell’hashrate gioca a favore dei miner storici, in quanto possono ottenere guadagni elevati prima dei nuovi competitor.

La Miner Death Spiral

La maggior parte dei trader del Bitcoin, concorda sul fatto che la cosiddetta Miner Death Spiral (spirale mortale dei miner) non esiste.

Si tratta di un concetto secondo cui la diminuzione dell’hashrate renderebbe il Bitcoin instabile, generando preoccupazioni sul futuro della criptovaluta. 

Gli investimenti in Bitcoin diminuiscono e rendono le ricompense per il mining meno redditizie, cosa che causa un ulteriore calo dell’hashrate e infine, alla scomparsa del Bitcoin.

La Miner Death Spiral viene messa spesso in discussione, in quanto i cali di hashrate non influiscono sulla durata a lungo termine del Bitcoin sul mercato, così come un aumento non rende la criptovaluta più sicura.

I fattori che generano l’aumento o la diminuzione dell’hashrate

L’hashrate può aumentare e diminuire per vari motivi, ognuno dei quali influisce in modo diverso sul valore del Bitcoin. 

Il collegamento alla rete di nuovi miner e il ritorno di vecchi miner causa un aumento dell’hashrate e della difficulty, cosa che porta a utilizzare i Bitcoin guadagnati per coprire i costi del mining.

L’impatto di questi fattori è diverso: i nuovi investimenti in mining effettuati durante una fase rialzista del mercato avranno l’impatto maggiore sull’hashrate. Al contrario, i vecchi miner che probabilmente utilizzano ASIC di vecchia/media generazione non influenzeranno particolarmente l’hashrate.

D’altra parte, l’arrivo sul mercato di nuovi ASIC più potenti e più efficienti dal punto di vista energetico può avere un impatto positivo sul valore del Bitcoin. I miner che utilizzano ASIC di ultima generazione guadagnano di più grazie all’aumento dell’hashrate, con una riduzione notevole dei costi del mining. 

Questo perché i componenti di nuova generazione utilizzano meno watt per generare hash. Un profitto più elevato dal mining, si traduce spesso in una diminuzione della pressione di vendita sul Bitcoin.

La situazione attuale

L’hashrate è aumentato per tutto il 2023, toccando spesso i massimi storici. La media mobile a 14 giorni si attesta attualmente intorno a 430 EH/s.

Nel 2022, l’hashrate è cresciuto in modo significativo, ma la maggior parte degli investimenti del mercato rialzista è già stata assorbita.

Al momento, i miner stanno aumentando le dimensioni e l’efficienza del loro hardware, per prepararsi all’halving del 2024.

La soluzione alternativa: il mining da casa con Bitcoin Minetrix

Sebbene l’halving del 2024 potrà generare guadagni elevati per i miner, non tutti i trader del Bitcoin possono permettersi le costose attrezzature necessarie per il mining. 

Allo stesso modo, l’attività richiede una buona conoscenza tecnica, così come lo spazio necessario per sistemare l’attrezzatura.

A questo si aggiunge il fatto che l’hardware per il mining è solitamente molto rumoroso, nonché ingombrante.

Il mining quindi, risulta spesso inaccessibile per la maggior parte delle persone, anche perché ormai è praticamente inutile assemblare un computer di media potenza, in quanto non riuscirà mai a competere con quelli di nuova generazione.  

Per questo Bitcoin Minetrix propone una soluzione alternativa, puntando sulla sicurezza e sull’accessibilità. Si tratta di un progetto in presale che ha come obiettivo l’allestimento di una piattaforma di cloud mining basata sulla meccanica Stake-To-Mine.

Lo Stake-To-Mine consentirà agli utenti di ottenere crediti per il mining non scambiabili tramite lo staking del token nativo della piattaforma, il BTCMTX. I crediti per il mining si potranno bruciare, in modo da generare hash rate da utilizzare sul servizio di cloud mining e ricevere ricompense in Bitcoin.

A differenza di altri servizi di cloud mining, Bitcoin Minetrix non richiederà agli utenti di accettare contratti vincolanti, dando loro la piena proprietà del token BTCMTX. I titolari potranno vendere e mettere in stake il BTCMTX in qualsiasi momento, senza l’intervento di terze parti.

Queste caratteristiche hanno generato molto entusiasmo per Bitcoin Minetrix, non a caso la presale ha raccolto più di 2 milioni di dollari. Gli investitori interessati possono acquistare il BTCMTX a 0,0112 dollari (il valore aumenta a ogni fase della presale) e metterlo subito in staking, per ottenere ricompense passive con un APY del 277%.

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