Secondo il Ministero dell’Agricoltura, a luglio sono stati esportati più grano e orzo rispetto a giugno, aumentando le esportazioni di cereali, semi oleosi e olio vegetale del Paese del 22,7% a 2,66 milioni di tonnellate.
A livello mondiale, i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati a causa della chiusura degli importanti porti ucraini sul Mar Nero, che dall’inizio del conflitto hanno ridotto le esportazioni di grano e sollevato timori di carenza alimentare in Africa e Medio Oriente.
Il mese scorso è stato raggiunto un accordo per riaprire i porti marittimi ucraini e far partire le navi che trasportano grano.
Secondo il Ministero, a luglio sono state esportate tonnellate di altri prodotti, tra cui 412.000 tonnellate di grano, 183.000 tonnellate di orzo, 1,1 milioni di tonnellate di mais e 362.100 tonnellate di semi di sole.
Nonostante ciò, il Ministero ha dichiarato in un breve comunicato che le spedizioni di cereali ucraini sono ancora diminuite di oltre il 52% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 2,2 milioni di tonnellate nell’annata 2022/23.
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Grazie alle consistenti spedizioni effettuate prima che la Russia attaccasse l’Ucraina il 24 febbraio, le esportazioni di grano per il periodo 2021/22, terminato il 30 giugno, sono aumentate dell’8,5% a 48,5 milioni di tonnellate.
In seguito allo sblocco dei porti marittimi ucraini, il Paese ha dichiarato che sono state spedite 370 mila tonnellate di grano.
Secondo i dati forniti dal Ministero, le esportazioni effettuate finora nel 2022-2023 comprendono un totale di 1,45 milioni di tonnellate di mais, 562.000 tonnellate di grano e 192.000 tonnellate di orzo.
L’amministrazione ha stimato che l’Ucraina raccoglierà almeno 50 milioni di tonnellate di grano quest’anno, un calo significativo rispetto al record di 86 milioni di tonnellate di grano raccolto nel 2021.
Questa previsione deriva dalla perdita di terreno a favore delle forze russe e dalla diminuzione della resa del grano.
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