La Corea del Sud sperimenta il sequestro di beni virtuali per pagare le multe per eccesso di velocità

L’Agenzia nazionale di polizia sudcoreana (KNPA) ha finalmente concluso un programma pilota che consente alla polizia di prelevare prodotti digitali dai conti commerciali delle persone che non hanno pagato le multe.

Secondo il sito di notizie locale Jungo Ilbo è stato il primo a testare il programma, una componente della politica di polizia “senza contatto” del dipartimento di polizia, iniziata in risposta all’epidemia di COVID-19.

Oltre alla posta, il programma prevede la notifica dei delinquenti tramite il sito di social media Kakao. Il canale KakaoTalk del dipartimento di polizia fornisce dettagli sui pagamenti e informazioni sui criminali.

Tuttavia, i sequestri di beni digitali hanno generato solo una piccola parte delle multe raccolte, perché vengono utilizzati solo quando i soldi nei conti bancari degli individui sono stati esauriti. Durante il processo, solo un individuo aveva multe non pagate per un totale di oltre 759 dollari.

Ti piacciono le crypto e vuoi cominciare a fare trading? Sulla piattaforma di eToro puoi scambiare oltre 60 diverse criptovalute!

L’azione della KNPA si basa sull’obiettivo del governo di reprimere gli evasori fiscali di beni virtuali. L’iniziativa, lanciata nel 2021, prevede misure per la confisca dei beni digitali degli evasori fiscali.

L’Agenzia fiscale nazionale sudcoreana (NTS) si è inoltre impegnata ad affrontare questo mese tutte le scappatoie per l’elusione fiscale degli asset digitali. Tuttavia, il presidente eletto ha interrotto gli sforzi per implementare un ampio quadro fiscale sui beni digitali.

Il presidente Yoon Suk-yeol ha rimandato al 2025 il previsto regime fiscale del 20% sull’industria, in linea con il suo impegno elettorale di tassare i prodotti digitali solo dopo l’approvazione di leggi adeguate.

La Corea del Sud non è l’unico governo interessato a estendere la propria attenzione fiscale al settore degli asset digitali. Bloomberg ha rivelato che l’Internal Revenue Services (IRS) degli Stati Uniti sta perseguendo gli scambi di asset digitali per ottenere i dati dei clienti per le verifiche fiscali interne ed esterne.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A PAGAMENTO
Editoriale il Cittadino Srl e la testata Il Cittadino non si assumono alcuna responsabilità per il testo contenuto in questo publi-redazionale (che è realizzato dal cliente) e non intendono incentivare alcun tipo di investimento.