Il dollaro fatica a cercare la domanda e l’attenzione si sposta sui dati chiave sulle abitazioni

Dopo la scarsa performance di lunedì, il dollaro si è costantemente indebolito nei confronti dei suoi principali rivali, con l’indice del dollaro USA che martedì è sceso vicino a 107,00 nella sessione europea iniziale. L’Eurostat pubblicherà la revisione finale dei dati sull’inflazione di giugno.

Più tardi, nella stessa giornata, i dati relativi ai permessi di costruzione e all’inizio delle abitazioni negli Stati Uniti saranno seguiti con attenzione dagli utenti del mercato, in particolare dopo il rapporto della NAHB secondo cui l’indice del mercato immobiliare scenderà da 67 in giugno a 55 in luglio.

Dalla riunione della Reserve Bank of Australia di luglio è emerso che i responsabili politici hanno deciso che saranno necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse per riportare l’inflazione all’obiettivo in tempo utile. L’AUD/USD ha raccolto uno slancio rialzista martedì durante la sessione asiatica e ha esteso il suo rally vicino a 0,6900.

La coppia USD/JPY ha registrato piccole perdite giornaliere e non è riuscita a mettere in scena una ripresa nella sessione asiatica. La coppia è rimasta in panne e ha scambiato al di sotto di 138,00.
GBP/USD, lunedì, ha chiuso in territorio positivo e martedì ha continuato a salire verso 1,2000 nella sessione europea. L’Office for National Statistics (ONS) ha pubblicato i dati che hanno rivelato che il tasso di disoccupazione dell’ILO non è cambiato a maggio, attestandosi al 3,8%.

L’oro potrebbe riuscire a capitalizzare la debolezza del dollaro in senso lato e chiudere la giornata di lunedì praticamente invariato verso 1.710 dollari. XAUUSD continua a muoversi indirettamente verso questo livello, dato che il rendimento del titolo decennale di riferimento del Tesoro USA martedì rimane calmo, al di sotto del 3%.

Il Bitcoin, lunedì, ha raggiunto circa l’8% ma ha invertito la direzione quando ha incontrato la resistenza di circa 23.000 dollari. Ethereum ha raggiunto il livello più alto da un mese a questa parte, sopra i 1.600 dollari, nella sessione asiatica di martedì, ma si è ritirato nell’area dei 1.500 dollari nelle ore di contrattazione europee.

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