I tassi di Bitcoin scendono in vista del rapporto sull’inflazione negli Stati Uniti

Il Bitcoin (BTC) è sceso del 4% negli scambi di martedì. Il calo è avvenuto su volumi medi, indicando che gli investitori non sono sicuri della direzione del mercato delle criptovalute.

Ether, la seconda criptovaluta per valutazione di mercato dopo il Bitcoin, ha perso recentemente il 5%.

Anche le attività convenzionali sono diminuite, con l’S&P 500, il Dow Jones Industrial Average (DJIA) e il Nasdaq in calo dello 0,4%, dello 0,2% e dell’1,17%, rispettivamente.

I trader sembrano allarmati dopo i pessimi risultati degli ultimi due giorni.

Le informazioni macroeconomiche sono state deboli e gli investitori del mercato hanno atteso con ansia i risultati della pubblicazione di mercoledì dei dati sull’inflazione CPI negli Stati Uniti.


Il rapporto è destinato a rivelare l’efficacia delle politiche anti-inflazionistiche della Federal Reserve. Secondo il consenso, l’IPC dovrebbe aumentare dell’8,7% su base annua.

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Per quanto riguarda l’inflazione “fondamentale” (escluse le spese alimentari ed energetiche), i prezzi dovrebbero aumentare del 6,1% annuo.

Secondo l’analisi tecnica, martedì il BTC è sceso sotto la sua linea di regressione. I trader osserveranno se manterrà la linea di tendenza.

L’attività di trading di martedì è precipitata al di sotto della sua media mobile a 20 giorni, indicando una scarsa convinzione nel movimento al ribasso.

Se il Bitcoin non riesce a riconquistare la tendenza, sembra destinato a operare in un range invece di subire un grande calo.

Lo strumento Volume Profile Visible Range (VPVR) rivela un aumento dell’attività ai livelli di 23.000 e 20.000 dollari.

Lo strumento VPVR traccia i livelli di coinvolgimento a vari punti di prezzo. Gli investitori possono utilizzare i dati per vedere dove esiste una concordanza di prezzi, suggerendo assistenza e opposizione.

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