Debito nazionale sul PIL il mondo in debito nel 2022

L’Unione Europea ha abbandonato le garanzie sul debito.
● Il Giappone ha il più basso rapporto tra debito e PIL.
● Il rapporto estremamente basso tra debito e PIL della Cina sembra troppo bello per essere vero.

Dopo la pandemia di COVID-19, i governi hanno dovuto spendere molto per gli aiuti di emergenza, con conseguenti ampi deficit che hanno contribuito a livelli di debito storicamente elevati.

Il rapporto tra debito nazionale e prodotto interno lordo (PIL) è aumentato in modo significativo, soprattutto in Europa, Giappone e in altre grandi economie globali.

Con l’aumento dei tassi di interesse previsto dalle banche centrali, il nuovo debito sarà più costoso, ma anche le obbligazioni esistenti varranno meno, rendendo il debito un rischio significativo. Si prevede che i prezzi dei titoli di Stato scenderanno quando le banche centrali di tutto il mondo interromperanno gli acquisti di asset.

Stato del debito mondiale per nazione

Gli economisti della Brookings Institution stimano che entro il 2020 il debito mondiale sarà aumentato di 30 punti percentuali, raggiungendo il 263% del PIL. Il livello del debito pubblico è aumentato di 13 punti percentuali, raggiungendo il 97% del PIL, mentre nelle economie avanzate è aumentato di 16 punti percentuali, raggiungendo il 120% del PIL.

Poiché il debito è stato effettivamente monetizzato attraverso gli acquisti di obbligazioni da parte delle banche centrali, i governi hanno allentato le restrizioni alla spesa e all’indebitamento. I tassi di interesse negativi e i tassi estremamente bassi hanno reso i prestiti più convenienti.

L’ipotesi della moderna teoria monetaria ha facilitato questo cambiamento di prospettiva, secondo cui i Paesi che utilizzano valute fiat (come il dollaro USA o lo yen) potevano emettere debito con poche restrizioni.

Tuttavia, gli economisti tradizionali sono giunti alla conclusione che l’aumento dei livelli di debito soffoca l’espansione economica e non è finanziariamente sostenibile. Essi citano problemi come l’aumento delle tasse, la conseguente diminuzione dei redditi e la crescente disuguaglianza tra le generazioni.

Debito USA in percentuale del PIL
La percentuale del debito pubblico rispetto al PIL è aumentata notevolmente nelle grandi economie avanzate. Secondo le previsioni del governo, negli Stati Uniti tale percentuale sarà pari a 137,2 nel 2021. Nel 2020 sarà del 128,1%; nel 2019 del 106,8%.

L’UE ha abbandonato per il momento le garanzie sul debito.

Prima del recente calo dei tassi di interesse, si pensava che un rapporto del 60% fosse il massimo sostenibile, mentre un rapporto del 100% era considerato inconcepibile.

Il cosiddetto Patto di stabilità, che fissa i limiti del debito al 60% del PIL e del deficit al 3% del PIL per i Paesi che utilizzano la moneta comune euro, è stato sancito dall’Unione Europea. L’Unione Europea (UE) si è finalmente arresa alla realtà e ha sospeso questi limiti fino al 2023.

Clicca qui per aprire un conto demo eToro>>>subito per te 100mila euro per fare pratica nel forex trading

Il Giappone ha il rapporto debito/PIL più alto di qualsiasi altra grande economia.


Il debito pubblico del Giappone raggiungerà il 266% del PIL entro la fine del 2020, diventando così il campione della lega in termini di debito sul PIL. Grazie alla propensione dei cittadini al risparmio e all’investimento in obbligazioni nazionali, il Giappone ha sfidato le regole tradizionali del debito per molti anni. Dal 2019 al 2020, l’aumento è stato del 238%.

Nel 2021, la Grecia sarà seconda con un tasso di crescita del 193%, ma l’economia giapponese sarà terza e avrà un impatto molto maggiore.

Un basso rapporto di indebitamento per la Cina: Troppo bello per essere vero?


I dati dell’economia cinese, notoriamente poco trasparente, sono sospetti, ma la seconda economia mondiale ha dichiarato un rapporto di indebitamento del 66,8% nel 2020. La proiezione del Regno Unito per il 2020, pari al 94%, è in aumento rispetto a quella del 2019, pari all’82%, e lo colloca al quinto posto tra le economie globali.

Il totale del debito e il debito in percentuale del PIL di un determinato Paese possono variare notevolmente a seconda delle fonti a cui ci si affida.

Il vicepresidente Joe Biden si è vantato che gli Stati Uniti ridurranno il loro deficit di 1.500 miliardi di dollari quest’anno. Questo avviene mentre l’assistenza federale alle imprese e ai privati diminuisce. L’accumulo del debito può essere rallentato da una riduzione del deficit, ma questo non risolverà completamente il problema.

Una forte crescita economica (che aumenti il denominatore del PIL) che superi la crescita del debito, che deve essere limitata dalla disciplina fiscale, è il fondamento del piano ottimistico per ridurre l’elevato rapporto debito/PIL negli Stati Uniti e in altre economie sviluppate.

Metterlo in pratica è molto più complicato di quanto sembri. Le pressioni inflazionistiche potrebbero anche far diminuire il rapporto debito/PIL, pur consentendo un aumento del PIL nominale.

Secondo Fitch Ratings, il rapporto debito/PIL mondiale potrebbe scendere di 2,0 punti percentuali nel 2022, grazie all’inflazione.


Tuttavia, l’inflazione è problematica dal punto di vista politico e comporta una serie di costi. La riduzione dell’attività economica da parte della banca centrale per frenare l’aumento dei prezzi ridurrebbe il PIL e probabilmente aumenterebbe la spesa perché le entrate fiscali sarebbero inferiori. In poche parole, non esiste una soluzione semplice.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A PAGAMENTO
Editoriale il Cittadino Srl e la testata Il Cittadino non si assumono alcuna responsabilità per il testo contenuto in questo publi-redazionale (che è realizzato dal cliente) e non intendono incentivare alcun tipo di investimento.