Muggiò, Cecilia Strada indica i suoi obiettivi: attenzione ai più fragili e, soprattutto, pace

Figlia di Gino Strada, fondatore di Emergency, la candidata del Partito democratico è intervenuta alla presentazione di Anna Franzoni, in lizza alle amministrative per il centrosinistra
Cecilia Strada a Muggiò

Giustizia sociale, lavoro, lotta alle diseguaglianze e pace. Sabato 11 maggio, nel pomeriggio, Cecilia Strada ha presentato la propria agenda a Muggiò, in occasione della presentazione del programma elettorale di Anna Franzoni, che corre alle comunali per la conquista di Villa Casati con il centrosinistra. Figlia del fondatore di Emergency Gino Strada, 45 anni, candidata alle europee con il Partito democratico nel collegio Nord-Ovest, Cecilia Strada ha fatto tappa in Brianza dove ha incontrato Franzoni e i rappresentanti della coalizione che la sostengono in piazza 9 novembre ’89, per spiegare la sua scelta. «La mia candidatura -ha detto- ha l’obiettivo di portare avanti ciò che faccio da sempre, ovvero l’impegno sociale per tutti. Continuerò a farlo, cambierà solo il ruolo: ho sempre fatto l’operatrice umanitaria, aiutando le persone quando si trovano nell’emergenza, mentre il compito della politica è evitare che quelle persone finiscano in emergenza. Per questo motivo ho deciso di fare la mia parte, ma in maniera diversa rispetto ad oggi».

Europee: le disuguaglianze il nemico da combattere

Per questo serve, però, un’Europa diversa: «Dobbiamo lavorare per un’Europa più giusta, per una maggiore giustizia sociale e per combattere le disuguaglianze, che sono il grande nemico dell’Italia e dell’Europa. Invece proprio l’Europa potrebbe essere la casa che ci può dare le risorse e gli strumenti per affrontare le grandi sfide di oggi». Ovvero transizione ecologica, lavoro e pace: «La transizione ecologica -ha proseguito Strada- è necessaria, ma non può essere scaricata soltanto sulle famiglie».  Un altro tema cruciale, secondo l’attivista, sarà quello del lavoro, a partire dalle categorie più fragili, donne e giovani: «In Italia abbiamo il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa -ha osservato-. Inoltre una donna italiana guadagna meno rispetto ad un collega uomo, e praticamente ogni anno lavora per un mese e mezzo gratis. Se vogliamo fare crescere questo paese, bisogna fare lavorare le donne». Per quanto riguarda la guerra, invece, «dobbiamo toglierci dalla testa che la guerra sia un fatto inevitabile della storia umana -ha concluso-. Non concediamo mai una possibilità alla pace, che non riceve le stesse risorse che riserviamo alle armi. L’Europa dovrebbe avere un’unica politica estera, parlare con un’unica e potente voce per costruire la pace. Poi si può pensare anche ad avere un unico esercito europeo, perché no?, ma la difesa dell’Europa parte dalla costruzione della pace».