Scompenso cardiacoUna app anti-rischio

Disponibile su internet o su smartphone, pronta un App messa a punto a Bergamo che consente di prevedere l'evoluzione dello scompenso cardiaco nei successivi 12 mesi.
Scompenso cardiacoUna app anti-rischio

Un’applicazione per consentire ai medici di calcolare sul proprio smartphone l’evoluzione dello scompenso cardiaco dei pazienti nei successivi 12 mesi, grazie ad un accurato score prognostico, messo a punto studiando più 6 mila malati. È questo il risultato raggiunto dal Dipartimento Cardiovascolare degli Ospedali Riuniti di Bergamo dove è stato ideato il prezioso strumento, gratuitamente a disposizione di tutti gli specialisti e i medici di assistenza primaria su internet, al sito www.3chf.org, oppure comodamente sul proprio smartphone, grazie a un’apposita applicazione gratuita, sviluppata con il sostegno della Fondazione Credito Bergamasco.

Il calcolatore è il frutto di un’indagine che ha coinvolto 24 centri in Italia e in Europa per un totale di 6.274 pazienti: numeri impressionanti che hanno permesso di dare validità al nuovo modello, denominato 3C-HF Score (Cardiac and Comorbid Condition Heart Failure Score), che si propone come la più moderna alternativa agli score sinora usati nello scompenso cardiaco. Lo studio, coordinato da Michele Senni e da Antonello Gavazzi, rispettivamente direttori della Medicina Cardiovascolare e della Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo, è stato pubblicato sulla rivista International Journal of Cardiology.

«L’adesione volontaria al nostro studio di un numero così elevato di centri clinici nazionali ed europei, che hanno messo a disposizione le loro casistiche, ha consentito agli Ospedali Riuniti di creare uno dei più grandi database indipendenti dedicati allo scompenso cardiaco – spiega Antonello Gavazzi -. Il modello messo a punto a Bergamo si basa sull’età e su altre 10 variabili, di cui 6 relative alle condizioni cardiache e 4 ad altre eventuali patologie concomitanti extracardiache».

È proprio la presenza di patologie non cardiache tra le variabili considerate a rappresentare la vera novità di questo score, in grado di discriminare efficacemente i pazienti in tre classi di rischio: basso, intermedio, elevato. «Gli score prognostici sono fondamentali nel percorso di cura dei pazienti con scompenso cardiaco, perché consentono di oggettivare lo stadio di evoluzione di una malattia molto pericolosa e altrettanto diffusa nella nostra società – aggiunge Michele Senni -. In base a questo punteggio è possibile pianificare in modo più preciso ed efficace gli accertamenti da eseguire e le terapie più appropriate a cui sottoporre i pazienti».

Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica, che compare quando il cuore, danneggiato, non è più in grado di svolgere la sua normale funzione di pompa e di mantenere un adeguato flusso di sangue agli organi. Oltre il 2% della popolazione mondiale soffre di scompenso cardiaco. Si stima che i malati siano 15 milioni in Europa e circa 1 milione nel nostro Paese, un quarto dei quali di età inferiore ai 65 anni. In Lombardia si contano circa 180 mila persone con scompenso, oltre 20 mila delle quali a Bergamo e provincia. Secondo recenti stime, il numero di malati tenderà ad aumentare progressivamente sino a raddoppiare nel 2020.

Questi numeri fanno dello scompenso cardiaco la seconda causa di ricovero ospedaliero, dopo il parto naturale, con costi altissimi per il Servizio Sanitario Nazionale: ogni anno vengono spesi per i ricoveri ospedalieri con diagnosi di scompenso oltre 500 milioni di euro, pari a circa il 3% dei costi totali del Sistema Sanitario Nazionale. Nel 2002 gli Ospedali Riuniti sono stati i primi in Italia a dare vita ad una unità dedicata alla cura di questa patologia, la Medicina Cardiovascolare, basata sul lavoro interdisciplinare tra cardiologi e internisti, ottenendo una significativa riduzione della mortalità e dei periodi di degenza ospedaliera.