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Renate: la chiusura dell’ex Valli discussa in Regione con istituzioni e proprietà

Audizione in Regione sulla chiusura dell'ex Valli di Renate con le istituzioni locali e l'azienda stessa.
Assa Abloy ex Valli Renate - foto Google Maps
Assa Abloy ex Valli Renate – foto Google Maps

Audizione in Regione sulla chiusura dell’ex Valli di Renate con procedura di licenziamento collettivo annunciata dalla proprietà Assa Abloy che coinvoge 38 lavoratori. L’incontro in IV Commissione Attività produttive era stato richiesto subito dal capogruppo leghista Alessandro Corbetta e ha coinvolto le istituzioni locali e l’azienda stessa.

«Bene la partecipazione di tutte le istituzioni, dal sindaco alla provincia, oltre alla proprietà aziendale – ha commentato il brianzolo Corbetta – che ha permesso di approfondire la questione e di discutere con serietà della preoccupazione per il futuro dei lavoratori e del marchio storico, che ha segnato un pezzo importante del settore produttivo brianzolo e nazionale».

Renate: la chiusura dell’ex Valli discussa in Regione, «chiediamo di considerare ogni opzione possibile per l’azienda e i lavoratori»

In merito alla chiusura, «abbiamo ribadito all’azienda, di proprietà del gruppo Assa Abloy, che serve tempo, che occorre considerare ogni opzione possibile, fra cui potrebbe esserci l’acquisto da parte di terzi del ramo d’azienda, soluzione che potrebbe consentire di continuare sia con il marchio che con la produzione. È essenziale che la proprietà si renda disponibile per incontri mirati sul tema della continuità aziendale, insieme all’assessore regionale allo sviluppo economico Guidesi, per sondare le misure che in merito Regione Lombardia può mettere in campo. Chiediamo all’azienda di prendere contatto con gli uffici regionali competenti dell’assessore Tironi per garantire la salvaguardia dei dipendenti. Da un lato, ci sono gli ammortizzatori sociali che possono essere attivati in questi casi, ma dall’altro lato, chiediamo che l’azienda faccia la sua parte, permettendo ai lavoratori di affrontare il futuro nel caso in cui non ci fosse altra soluzione rispetto alla chiusura».