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Infortuni sul lavoro: oltre 3mila denunce per Covid a Monza e Brianza

Cgil, Cisl e Uil tirano le somme delle denunce di infortunio sul lavoro dovute a Covid 19 dal primo gennaio 2020 a oggi: oltre 3mila nel territorio di Monza e Brianza. «Mancano specialisti in prevenzione».
Mascherine e guanti in epoca Covid
Mascherine e guanti in epoca Covid

Oltre tremila (per la precisione 3.103) denunce di infortuni sul lavoro dovute a Covid 19 sono pervenute all’Inail dal territorio di Monza e Brianza nel periodo compreso tra il primo gennaio 2020 e il 31 marzo 2021. Dati allarmanti resi noti il 20 maggio nel corso di una conferenza congiunta dei rappresentanti brianzoli dei sindacati confederali.

Sei di queste denunce hanno avuto esito mortale: 2.290 denunce sono pervenute da donne e 813 da uomini. La fascia di età più colpita risulta essere quella tra i 50 e i 64 anni con 1.310 denunce, seguita dai 35-49enni con 1.130 denunce. Più colpiti i lavoratori della sanità e assistenza. In generale, gli infortuni rilevati dall’Inail nel primo trimestre dello scorso anno sono stati 1.689 contro i 1.700 dello stesso periodo di quest’anno.

Numeri alti in periodi contrassegnati da chiusure e da discontinuità di presenze sul posto di lavoro dovute all’emergenza sanitaria. A livello regionale le denunce di infortuni sul lavoro legate al virus sono state, sempre ne periodo gennaio 2020- marzo 2021, 43.088 di cui 175 con esito mortale. Per quanto riguarda le morti sul lavoro, non necessariamente dovute al Covid, quelle segnalati da Ats Brianza in questa prima parte dell’anno sono due: uno avvenuto in gennaio a Paderno d’Adda che ha riguardato un lavoratore agricolo schiacciato dal suo trattore, e un altro occorso nel mese di febbraio a un operaio impegnato a Malgrate in un cantiere stradale. Per i sindacati occorre infondere la cultura della sicurezza del lavoro a livello sociale partendo già dalle scuole e chiedere alle istituzioni di investire sulla prevenzione aumentando il numero delle figure professionali deputate al controllo e al rispetto delle regole nei luoghi di lavoro.

«Ats Brianza – ha sottolineato Giulio Fossati, segretario della camera del lavoro monzese – ha in organico ventisei tecnici della prevenzione e sei medici impegnati su uno dei territori più produttivi di Italia, quello della provincia di Monza e Brianza. È ovvio che non sono sufficienti e che servono ulteriori risorse pubbliche per formare figure di questo tipo. Chiediamo alla Regione di fare maggiori investimenti in tal senso per aiutare non solo i lavoratori ma anche le aziende che vogliono investire in sicurezza e che spesso si trovano in difficoltà».

E proprio per sensibilizzare le istituzioni sui temi della sicurezza i sindacati si daranno appuntamento lunedì 31 maggio davanti alla sede della Regione Lombardia.