Confindustria, ok del tribunale: la fusione si farà

Il tribunale di Monza ha deciso: la fusione tra Confindustria Monza Brianza e Assolombarda si farà. La decisione è stata presa nella mattina di martedì 29 settembre. Secondo indiscrezioni Assolombarda Milano Monza e Brianza potrebbe nascere in giornata.
Andrea Dell'Orto
Andrea Dell’Orto Paolo Colzani

Il tribunale di Monza ha deciso: la fusione tra Confindustria Monza Brianza e Assolombarda si farà. La decisione è stata presa nella mattina di martedì 29 settembre: il collegio dei giudici, accogliendo il reclamo di Confindustria, ha rimosso la sospensiva precedentemente disposta, dando così il via libera al percorso. L’assemblea degli associati brianzoli aveva detto sì alla fusione lo scorso mese di giugno. Il matrimonio era stato però “congelato” a seguito di un ricorso presentato da una minoranza di associati contrari all’iniziativa.

«Sono naturalmente soddisfatto. In tempi brevi andremo a firmare l’atto di fusione davanti a un notaio», ha dichiarato il presidente dell’Aimb Andrea Dell’Orto. Secondo indiscrezioni, la firma potrebbe avvenire già oggi, sancendo così la nascita della nuova Assolombarda Milano Monza e Brianza.

«È un risultato importante, per il quale mi sono impegnato in prima persona, che valorizzerà ancora di più i 113 anni di Confindustria Monza e Brianza e il futuro delle nostre imprese – ha continuato Dell’Orto – La nostra autonomia non verrà cancellata. Tutte le nostre istanze verranno portate a un livello di rappresentanza più forte e incisivo a livello nazionale, comunitario ma soprattutto regionale. Saremo sempre sul territorio per garantire maggiori servizi alle imprese. La crescita delle nostre aziende e il potenziamento della loro capacità di internazionalizzarsi e innovare saranno, dunque, i benefici di questa aggregazione».

«Sono soddisfatto del positivo esito del procedimento. La nuova Associazione rappresenta un’innovazione istituzionale di grande portata – ha commentato Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda – I territori di Milano, Lodi, Monza e Brianza insieme producono il 54% del valore aggiunto, ossia più della metà della ricchezza della nostra Regione, e il 12% di quello italiano. La nuova realtà associativa rappresenterà, dunque, un modello che, mantenendo un forte legame con il territorio attraverso un’offerta più ampia di servizi alle nostre imprese, sarà in grado di giocare una partita globale».

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