Villasanta Civica presenta la mozione contro l’occupazione abusiva di case popolari

Villasanta Civica presenterà in consiglio la mozione contro l'occupazione abusiva di case popolari.
Monza Case Aler a Monza
Monza Case Aler a Monza Fabrizio Radaelli

Anche il gruppo di centro destra Villasanta Civica entra nella questione che riguarda l’eurodeputata Ilaria Salis, neoeletta nelle liste di Alleanza verdi sinistra, e il presunto debito verso Aler per l’occupazione di un alloggio popolare a Milano.
Antonio Cambiaghi, capogruppo di Villasanta Civica in consiglio comunale, è il firmatario di una mozione che sarà presentata in occasione della prossima seduta del consiglio comunale, incentrata sul tema dell’occupazione abusiva di case popolari.

Villasanta Civica presenta la mozione e il caso Salis

«Chiediamo che il sindaco Lorenzo Galli e la giunta comunale ribadiscano il principio di tutela della legalità con particolare riferimento alla tutela del diritto alla casa per le fasce deboli della popolazione, a conferma che nessuno, neppure un parlamentare, può considerarsi al di sopra delle leggi vigenti».
Il testo presentato da Villasanta Civica e ripreso anche da altri gruppi consigliari di centrodestra in altri Comuni brianzoli, sollecita anche Aler, ente gestore delle case popolari, ad avviare ogni opportuna procedura legale «per il recupero dei crediti vantati nei confronti di chi ha occupato abusivamente alloggi comunali, dando seguito a quanto stabilito dalle norme delle procedure vigenti», si legge nella mozione presentata da Cambiaghi.

Villasanta Civica presenta la mozione e la manutenzione delle case Aler

«Il mancato pagamento dei canoni locativi di immobili gestiti dall’Aler contribuisce a privare lo stesso ente dei fondi necessari per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi beni immobili. E ciò con grave nocumento per i cittadini che si vedono costretti a vivere in immobili fatiscenti ed obsoleti. Vicende come quella in questione – conclude Cambiaghi – contribuiscono ad aumentare la già ampia disaffezione dei comuni cittadini dalla politica ed alimentano l’opinione, sempre più diffusa, che chi riveste ruoli politici possa godere di privilegi negati ai cittadini».