Vendono una casa non loro, due brianzoli a processo

Un 60enne di Limbiate e un 56enne di Seregno alla sbarra a Como accusati, con un calabrese, di truffa in concorso ai danni di una società milanese. Chiesti 8 mesi di carcere, probabile sentenza il 6 marzo.
Vendono una casa non loro, due brianzoli a processo

Avrebbero tentato di vendere una casa non loro F.P.. 60enne di Limbiate, G.M., 75enne di Cerchiara di Calabria e P.M. 56 anni, di Seregno, tutti a processo a Como e per i quali il prossimo 6 marzo dovrebbe arrivare la decisione del giudice. Gli imputati (un quarto, milanese, ha patteggiato in udienza preliminare), riconducibili a un solo studio immobiliare, sono accusati di truffa in concorso ai danni di una società milanese, che pensava di aver fatto un “affarone”.

Otto anni fa, nell’agosto del 2006, G.M. si era presentato a un tecnico di fiducia della società milanese proponendo la vendita di un immobile che – a suo dire – il suo studio immobiliare si era aggiudicato a un’asta. Una trattativa brevissima, tanto che il 1 ottobre 2006 i responsabili della società milanese sottoscrivono un contratto preliminare, fissando il prezzo di vendita in 730mila euro (oltre all’Iva). Quel giorno viene anche versata la caparra da 200mila euro, con 4 assegni circolari da 50mila euro. Il rogito notarile era previsto per il luglio 2007.

Tuttavia, il seregnese e P.M.continuano a prendere scuse per ritardare il rogito tanto che alla fine i responsabili della società milanese si insospettiscono. Da una visura catastale scoprono che il fabbricato acquistato era stato effettivamente ceduto all’asta dalle Ferrovie dello Stato, ma l’asta non era stata vinta dalla immobiliare degli imputati ma da un’altra, ignara di tutto e che tra l’altro aveva già venduto l’immobile nel settembre del 2006, prima cioè della firma del contratto preliminare.

La società milanese ha cercato invano di riavere la caparra, poi la denuncia e il processo. La richiesta di condanna per i tre imputati è di 8 mesi di carcere e 200 euro di multa.