Usmate Velate: il Tar dice no al riconteggio delle schede elettorali, ma le tensioni politiche restano

Il Tar ha rigettato il ricorso della minoranza per il riconteggio dei voti elettorali e adesso tutti chiedono le dimissioni di tutti.
Usmate municipio comune
Usmate municipio comune

Il Tar ha rigettato il ricorso dell’opposizione di Usmate Velate per il riconteggio delle schede delle elezioni comunali, ma non mancano ancora polemiche e tensioni. I giudici hanno stabilito che «Il ricorso si rivela un manifesto di contestazione politica del risultato elettorale e mira a ottenere la ripetizione, in sede giurisdizionale, dello scrutinio allo scopo di rinvenire ipotetiche espressioni di voto in favore della lista di minoranza, in un’inammissibile “inversione logica” tra procedimento elettorale e processo attraverso la quale il ricorrente pretende di acquisire in sede giudiziale la prova delle violazioni che sarebbero state commesse, in suo danno, in sede procedimentale, così trasformando il ruolo del giudice amministrativo in materia elettorale in quello, inaccettabile, di uno “scrutinatore di secondo grado”»

Usmate Velate: il Tar dice no al riconteggio e la maggioranza esulta «Lisa Mandelli è il sindaco»

«Lisa Mandelli è legittimamente il sindaco di Usmate Velate – ha fatto sapere la maggioranza -. A giugno è stata scelta dai cittadini con il voto alle elezioni amministrative e, nella giornata di ieri, il Tar ha respinto categoricamente il ricorso dell’opposizione, condannando inoltre Amati, Vimercati e Biella (gli unici 3 dei 17 candidati della lista di destra ad aver fatto ricorso) al pagamento delle spese di lite nei nostri confronti e dell’Avvocatura dello Stato. Anche se per noi e per i cittadini la situazione è sempre stata chiara e trasparente fin dalla conclusione dello spoglio delle schede elettorali, è necessario ribadirlo dal momento che l’opposizione non ha mai accettato l’esito delle urne». Per l’attuale amministrazione la sconfitta è stata talmente «indigesta che ha portato la minoranza a intraprendere un goffo tentativo per far sembrare che qualcosa nello spoglio fosse andato storto, per mettere nell’orecchio delle persone la pulce del sospetto che fossero avvenuti errori e circostanze tali da aver compromesso il regolare svolgimento delle votazioni. Dopo una campagna elettorale condotta a suon di calunnie, offese, falsità, per coprire l’inconsistenza del loro stesso programma, il percorso scelto dall’opposizione è stato fin da subito evidente: nessuna autocritica, meglio alzare un polverone e provare la strada giudiziaria per nascondere la sconfitta. Il risultato? Di tutte le falsità e accuse mosse dall’opposizione nel ricorso, il Tar non ne ha considerata alcuna». Inoltre la sentenza è arrivata mercoledì 9 ottobre dopo l’udienza del giorno precedente invece di un rinvio della decisione di dieci giorni.

Usmate Velate: il Tar dice no al riconteggio e la maggioranza chiede le dimissioni della minoranza

»Il nostro lavoro al servizio dei cittadini di Usmate Velate in questi mesi non ha mai subito tentennamenti per via del ricorso. Da giugno a ottobre abbiamo lavorato nell’interesse della collettività con la prospettiva dei cinque anni di amministrazione, così come hanno scelto gli elettori – ha chiosato il gruppo Per Usmate Velate Mandelli Sindaco -. Eravamo certi fin da subito che il ricorso presentato dall’opposizione fosse un mero tentativo di instillare il dubbio e provare ad arrivare dove non sono riusciti politicamente. Ora, dopo aver accusato i presidenti e gli scrutatori al seggio di aver commesso gravi errori nello spoglio, l’opposizione avrà la dignità di chiedere scusa ai nostri concittadini che si sono impegnati per un regolare, corretto e trasparente svolgimento delle elezioni amministrative? Dopo non aver perso occasione fin dal primo consiglio comunale per negare il sindaco come legittimo rappresentante dei cittadini (una bassezza istituzionale mai vista), la minoranza sarà in grado di recuperare un po’ di dignità istituzionale? Infine, dopo aver urlato a tutti i venti le dimissioni del sindaco, non dovrebbero invece chiedere loro scusa alle persone che li hanno votati e dimettersi per la propria inadeguatezza rispetto al ruolo che ricoprono?».

Usmate Velate: il Tar dice no al riconteggio e la minoranza vuole le dimissioni di sindaco e vicesindaco

La minoranza prende atto del parere del tribunale ma evidenzia anche che «l’opposizione della Sindaca al riconteggio è stata veramente un fulmine a ciel sereno dopo il comunicato stampa della stessa di giugno 2024 nel quale comunicava la non intenzione di opporsi. Ci chiediamo cosa ci fosse da nascondere, ma non lo sapremo mai. Continueremo- come negli ultimi mesi – a portare le istanze dei cittadini. A chi ci chiede se ora diremo che la Mandelli è il nostro sindaco rispondiamo no. No perché con la sua opposizione al riconteggio ha impedito che venisse fatta luce su quanto accaduto. Se non si fosse opposta e il Tar, con il riconteggio, avesse stabilito la sua vittoria, non avremmo avuto problemi a riconoscerla come sindaco. Ma con l’opposizione non sapremo mai la verità». L’opposizione però non molla. «Secondo l’assessore Mario Sacchi noi dovremmo dimetterci perché il Tar non ha ricontato. Secondo noi – invece – sarebbero Sacchi e la sindaca Mandelli a doversi dimettere – hanno concluso i gruppi di minoranza -. Hanno lasciato 24 famiglie sul lastrico, hanno firmato convenzioni che hanno portato al sequestro dei terreni; si sono prodigati a difendere in consiglio il responsabile dell’Ufficio Tecnico, per il quale ora è stato richiesto il rinvio a giudizio per corruzione; l’Ufficio Tecnico è completamente fermo; il comandante della Polizia Locale ha emesso un parere contrario ai lavori di Via Cavour ma loro vanno avanti con notevoli svantaggi per i residenti; la sindaca non fornisce il documento di regolarità urbanistica per via Manara.. potremmo continuare all’infinito e hanno il coraggio di dire a noi che dovremmo dimetterci? La vittoria alle elezioni non fanno di te un sindaco; è il lavoro incessante, è fare il bene dei cittadini, è risolvere gli imprevisti, è sapere amministrare menttendoci sempre la faccia. Questo fa di te un sindaco».