Seregno, venerdì 28 giugno l’udienza per il caso Aeb-A2A: sarà rinvio a giudizio?

Sul tavolo l'ipotesi di rinvio a giudizio per sei indagati, incluso il sindaco Alberto Rossi, e l'ipotesi milionaria di danni.
Il sindaco Alberto Rossi
Il sindaco Alberto Rossi Paolo Colzani

L’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A torna sotto la luce dei riflettori. Venerdì 28 giugno, infatti, è in programma l’udienza preliminare nella quale Elena Sechi, giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza, dovrà decidere se accogliere o archiviare le sei richieste di rinvio a giudizio avanzate da Salvatore Bellomo e Stefania Di Tullio, pubblici ministeri della procura della Repubblica di Monza, che contestano ad Alberto Rossi, sindaco di Seregno, Giuseppe Borgonovo, all’epoca dei fatti assessore comunale alle partecipate, Alfredo Ricciardi, segretario comunale, Loredana Bracchitta, già presidente di Aeb, Giovanni Valotti, già presidente di A2A, e Pierluigi Troncatti, partner di Roland Berger, i capi d’imputazione di turbativa d’asta e turbata libertà nella scelta del contraente, per la mancata indizione di una procedura a evidenza pubblica finalizzata alla scelta del socio privato di Aeb, individuato invece in A2A, sulla scorta di quella che è stata ritenuta una proposta infungibile.

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Il tutto con una sopravvalutazione degli asset che A2A ha conferito ad Aeb, considerata fraudolenta. Come è noto, una prima udienza preliminare era già stata calendarizzata venerdì 5 aprile, quando però Sechi aveva optato per un aggiornamento, per permettere a tutti i Comuni soci di Aeb di perfezionare, qualora lo ritenessero opportuno, la costituzione in giudizio come parti civili.

Tra questi, figura il Comune di Seregno (e poi molti altri), che si è affidato per tutelare i suoi interessi a Massimo Dinoia, legale milanese, che ha quantificato i danni in capo all’ente in 32 milioni di euro, con richiesta di una provvisionale di 10 milioni di euro. «Viviamo questo appuntamento – commenta Luca Lissoni, segretario seregnese del Partito democratico – con la stessa serenità con cui abbiamo vissuto tutti i passaggi finora. Siamo convinti che, in questa sede o successivamente, Alberto Rossi, Giuseppe Borgonovo ed Alfredo Ricciardi potranno e sapranno dimostrare la loro innocenza. La coalizione ha del resto sempre agito nell’esclusivo interesse della città. Personalmente, non vedo l’ora che la problematica venga risolta e che sindaco ed assessore possano tornare a parlarne».

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Diverso l’avviso di Edoardo Trezzi, segretario cittadino della Lega: «Ci aspettiamo che il giudice valuti ciò che la procura ha sottoposto alla sua attenzione, compreso il danno di oltre 60 milioni di euro in capo ad Aeb, con l’aggiunta di altri 5 milioni 700mila euro per omesse valorizzazioni. Se il tutto fosse confermato, significherebbe che l’operazione è stata condotta al di fuori dei canoni della legalità ed a discapito della cittadinanza di Seregno e dei Comuni soci. Sindaco ed assessore, a quel punto si dovrebbero nascondere per la vergogna. So che tanti Comuni soci intendono fare azione civile, per il risarcimento del danno: anche qui, vedremo come finirà».