Seregno, tensione nel centrodestra Il Pdl non vuole staccare la spina

Dopo il caso sollevato da L’Espresso e le dimissioni di consiglieri e assessore della Lega, tensione nella maggioranza di centrodestra: il Carroccio intende andare avanti con Mariani, parte del Pdl vorrebbe staccare la spina.
I banchi della giunta in consiglio comunale a Seregno
I banchi della giunta in consiglio comunale a Seregno

La Lega Nord vuole continuare, il Popolo della libertà (almeno in parte) no. Le riunioni svoltesi ieri sera all’interno dei due movimenti, anziché sbrogliare l’intricata matassa con cui il sindaco leghista di Seregno Giacinto Mariani sta facendo i conti da giovedì scorso, quando un’anticipazione del servizio che il settimanale «L’Espresso» ha pubblicato il giorno successivo sui suoi legami affaristici con l’imprenditore Mario Barzaghi ed il comandante della locale Compagnia dei carabinieri Luigi Spenga ha spinto sei consiglieri del Carroccio a dimettersi, si sono concluse con risultati che non rassicurano certo sul proseguimento della legislatura corrente, la cui scadenza naturale è calendarizzata nel 2015. Sul fronte leghista, l’incontro tra lo stesso Mariani, il direttivo provinciale e Roberto Trezzi, il solo consigliere storico comunale rimasto per ora in sella, ha registrato la novità della disponibilità a surrogare i dimissionari da parte degli aventi diritto in lista in occasione delle amministrative di tre anni fa. I nomi per ora non sono stati ufficializzati, ma nella migliore delle ipotesi i sei interessati arriveranno in aula con un monte complessivo di quattro preferenze. «La volontà dei vertici è di andare avanti – ha commentato Trezzi – e per questo mi è stato chiesto di rimanere al mio posto, per coordinare la fase di transizione. Ci penserò, anche se il mio legame di amicizia con chi si è dimesso non lo posso rinnegare». Sul fronte dei berlusconiani, invece, il faccia a faccia tra assessori e consiglieri, alla presenza del presidente della Provincia di Monza e della Brianza Dario Allevi, ha evidenziato una sostanziale spaccatura. Da quel che è emerso, la ricerca di una posizione unitaria non ha prodotto risultati degni di nota, con gli assessori Edoardo Mazza ed Ilaria Cerqua che spingerebbero per fare un passo indietro, sostenuti su questa posizione dai consiglieri Chiara Novara, Francesca Mancuso, Guido D’Auria, Claudio Mainardi ed Andrea Cattaneo, mentre il resto del gruppo vorrebbe rimanere in sella. Non sono esclusi in questa ottica sviluppi clamorosi, con Mazza e Cerqua che forse già in giornata potrebbero confrontarsi con il primo cittadino per definire il loro futuro. Intanto, è confermata la convocazione di una seduta del consiglio comunale per le 21 di martedì 23 aprile: l’appuntamento è però destinato a risolversi in un nulla di fatto, dal momento che la maggioranza di centrodestra non ha il numero legale indispensabile per insediare i lavori (sedici presenti) e che comunque le surroghe dei leghisti dimessisi non sono state iscritte all’ordine del giorno. È scontato quindi che ci si riaggiorni più avanti, in seconda convocazione: ma se nel frattempo anche i cinque pidiellini sopracitati dovessero farsi da parte, la coalizione non sarebbe più autosufficiente nemmeno con il previsto abbassamento del quorum ad undici unità…