Seregno, la parrocchia di San Giovanni Bosco al Ceredo festeggia i suoi 60 anni

L'anniversario è stato sottolineato dalla presenza di monsignor Michele Elli, vicario episcopale, che ha presieduto una santa Messa. Distribuita un'immaginetta commemorativa
Monsignor Michele Elli e don Guido Gregorini con il coro parrocchiale

Con qualche settimana di anticipo sulla data del 28 giugno, giorno in cui nell’ormai lontano 1964 venne ufficialmente avviata la sua attività, la parrocchia di San Giovanni Bosco al Ceredo di Seregno ha festeggiato domenica 2 giugno il suo sessantesimo di fondazione. Per sottolineare l’importante traguardo, già tagliato dalle comunità parrocchiali del Lazzaretto e di Sant’Ambrogio, rispettivamente nel 2022 e nel 2023, in viale Tiziano è arrivato monsignor Michele Elli, vicario episcopale della zona di Monza, che ha presieduto una santa Messa, concelebrata dal vicario parrocchiale don Guido Gregorini. «Grazie al Signore -ha spiegato in apertura don Gregorini-, perché siamo all’interno di una comunità cristiana». Nell’omelia, monsignor Elli ha spiegato che «la chiesa è storia che percorre le vie del mondo. Oggi celebriamo una comunità che ricorda i 60 anni da quando è stata inaugurata la parrocchia. Perché costruire una chiesa, se non per trovarsi come popolo, a benedire Dio?». Elli ha quindi proseguito, lanciando alcuni input ai presenti: «Celebrare i 60 anni vuol dire rinnovare l’impegno ad annunciare il Signore. Dillo che il Signore è importante per te: questa capacità di testimoniare è essere chiesa. I 60 anni sono una responsabilità: parla, senza vergogna, annuncia ai tuoi figli quanto è importante Gesù Cristo».

Ceredo: l’occasione per ripercorrere la storia

I celebranti con i chierichetti

Il compleanno ha costituito l’occasione anche per un flashback, che ha richiamato alla memoria don Paolo Farina, primo parroco della comunità, che ha guidato dalla sua fondazione fino al 1983, prima di passare il testimone a don Giorgio Mondonico. Dopo di loro, i fedeli hanno conosciuto anche don Giuseppe Galbusera, don Sergio Dell’Orto ed appunto don Guido Gregorini. «Vogliamo distribuire un’immaginetta -ha spiegato proprio don Gregorinicon il crocifisso sopra l’altare maggiore, che don Paolo Farina amava molto. È un crocifisso che ha anticipato i tempi della comunità pastorale, poiché mostra, attraverso le immagini delle rispettive chiese, come la parrocchia del Ceredo sia nata da quella di Santa Valeria, che a sua volta è nata da quella di San Giuseppe». Tanti sono stati gli astanti che, al termine della funzione eucaristica, si sono avvicinati all’altare maggiore, per vedersi consegnare questo ricordo della giornata. Monsignor Elli ha caratterizzato con una grande disponibilità la sua presenza nell’edificio ecclesiastico, dedicando un occhio di riguardo in modo particolare alle persone in stato di fragilità. Non sono mancate infine le tradizionali fotografie di rito, che hanno visto il vicario pastorale ed il vicario parrocchiale posare accanto ai chierichetti ed ai componenti del coro parrocchiale, che ha accompagnato l’intera celebrazione con i suoi canti.