Seregno: i 100 anni di Emma Pelucchi, che confezionava i talari dei monaci e prima donna lettrice dell’abbazia

Un’altra festa importante al centro “Ronzoni-Villa” della fondazione don Gnocchi di Seregno: Emma Pelucchi ha compiuto 100 anni. Una vita al lavoro sui telai della tessitura di famiglia e dedicata poi al volontariato.
La seregnese Emma Pelucchi, altra centenaria al centro Ronzoni-Villa (foto Volonterio)
La seregnese Emma Pelucchi, altra centenaria al centro Ronzoni-Villa (foto Volonterio)

Un’altra ospite del centro “Ronzoni-Villa” della fondazione don Gnocchi di Seregno, ha festeggiato il secolo di vita. A poche settimane di distanza dalla 102enne Irene Pozzi.

È Emma Pelucchi, nata a Seregno il 31 ottobre 1921, una degli ultimi figli, dei 13, di mamma Emilia Conti e papà Angelo. Una donna che ha dedicato la sua vita al lavoro sui telai della tessitura di famiglia. Prima del papà e poi dei fratelli, per cui si è presa cura dei figli. Quindi fino degli anni Ottanta a trattare tessuti nella tintoria del fratello Luigi a Desio.

Da sempre residente nel quartiere San Giuseppe, alla periferia di Seregno al confine con Desio, dov’è rimasta sino alla fine del 2020. Da giovane ha aiuto papà Angelo, contadino, a coltivare i campi e alla cura dei bachi da seta. In possesso di patente ha guidato la sua Panda fino al 2013. Una donna che dopo il suo lavoro, fino al 2013 prima che si infortunasse ad una gamba, ha prestato opera di volontariato, per oltre 50 anni, in abbazia san Benedetto, accudendo alle pulizie della chiesa di via Stefano.

È conosciuta e stimata da tutti per la sua infaticabile opera. In monastero era di casa in quanto era addetta al guardaroba, oltreché sarta. Era lei che si recava in Piemonte ad acquistare la speciale tela per poi confezionare le talari bianchi per gli abiti dei monaci. Era un’oblata. Sin da giovane, dopo un periodo di formazione, aveva formulato l’offerta di se stessa a Dio vincolandosi alla comunità benedettina. Durante il periodo in cui è rimasto in carica, ha accompagnato, l’abate Filiberto Ilari, nei suoi spostamenti. È stata tra le prime lettrici donne in abbazia. Una persona sempre attiva, mai ferma, dal carattere deciso e determinato nel risolvere le incombenze giornaliere. Molto precisa e attenta. In occasione del suo centesimo compleanno ha ricevuto un omaggio floreale dal sindaco Alberto Rossi accompagnato da un biglietto di auguri.