Seregno, Gelsia lancia l’allarme: le truffe telefoniche in danno agli utenti sono in aumento

La società presieduta da Mauro Ballabio, in un comunicato, ha ricondotto l'andazzo alla prossima fine del mercato tutelato dell'energia elettrica. Chiesta attenzione ai consumatori
La sede di Aeb e Gelsia, in via Palestro a Seregno

Con l’approssimarsi della fine del mercato tutelato dell’energia elettrica, fissata a lunedì 1 luglio, si moltiplicano le chiamate sospette agli utenti ed i tentativi di frode nei loro confronti. È l’allarme lanciato da Gelsia, realtà seregnese che rientra nel perimetro del gruppo Aeb-A2A, che in un comunicato ha sottolineato come questa sia «una situazione che sta causando preoccupazioni tra i consumatori, che spesso vengono contattati da falsi operatori, con l’intento di estorcere informazioni sensibili o di far sottoscrivere contratti fraudolenti. Nelle ultime settimane, Gelsia ha infatti ricevuto decine di segnalazioni da parte di propri clienti, contattati da operatori che si spacciano per personale di Gelsia, senza esserlo».

Gelsia: gli strumenti a disposizione del consumatore per la sua tutela

In questo contesto, la società presieduta da Mauro Ballabio ha ribadito il proprio impegno nei confronti di aspetti come la trasparenza e la tutela della clientela. In caso di dubbi o a fronte della necessità di verificare la veridicità delle comunicazioni, l’invito è a contattare il servizio clienti, attraverso il numero verde 800/ 478.538, attivo dal lunedì al venerdì, tra le 8 e le 20, ed il sabato, dalle 9 alle 14, oppure a rivolgersi ai Gelsia Point sul territorio o a visitare il sito internet www.gelsia.it. A disposizione c’è anche l’indirizzo mail customercare@gelsia.it.

Gelsia: in funzione anche il servizio “Chiamate sospette”

L’utente ha inoltre la possibilità di accertare, attraverso uno strumento disponibile sul sito web della società, se il numero dal quale si è stati contattati sia davvero riferibile o meno a Gelsia: è sufficiente in questo caso collegarsi al servizio “Chiamate sospette” (www.gelsia.it/tutela/chiamate-sospette/) ed inserire il numero di telefono, per scoprire se il mittente della chiamata era un operatore abilitato o se invece ci si è trovati al cospetto di un truffatore. «Ricordiamo infine -ha concluso il già citato comunicato- che, se poi si scopre di aver firmato un contratto truffa senza volerlo, c’è sempre il diritto di ripensamento senza oneri, che può essere esercitato entro 14 giorni lavorativi dalla conferma dell’avvenuta sottoscrizione, senza costi aggiuntivi».