Seregno: ennesima aggressione alla ex, 49enne di Giussano arrestato

Un 59enne di Giussano, ma di fatto senza fissa dimora, avrebbe aggredito la ex a Seregno provocandole contusioni guaribili in quattro giorni.
Un’auto dei carabinieri

Dovrà rimanere in carcere almeno fino alla metà del mese di ottobre, quando è stato fissato il processo a suo carico, l’uomo di 49 anni, residente a Giussano, che è stato arrestato a Seregno dai carabinieri della stazione di Seveso, dopo aver aggredito per l’ennesima volta la sua ex, aggiungendo un ulteriore capitolo ad una vicenda di minacce e soprusi, che già in precedenza aveva spinto l’autorità giudiziaria a definire alcuni provvedimenti.

Seregno, avrebbe aggredito la ex sbattendole ripetutamente la testa

È questa la decisione adottata in settimana da Giulia Marie Nahmias, giudice del tribunale di Monza, nel processo per direttissima che è seguito all’intervento dei militari dell’Arma. Secondo quello che è stato possibile ricostruire, il quarantanovenne, che risulta non avere una dimora fissa, si era appostato al di fuori della casa della sua ex compagna. Nel momento in cui la donna è rientrata al volante della sua vettura, l’uomo ha quindi fatto irruzione al suo interno, arrivando anche ad insultarla e minacciarla, prima di allontanarsi. La tregua per la vittima è però durata pochissimo, poiché il giussanese si è ripresentato quasi subito sulla sua strada, entrando nell’unità dove risiede. La malcapitata a questo punto ha provato la fuga, ma è stata suo malgrado raggiunta sul pianerottolo, dove l’aggressore le avrebbe fatto sbattere ripetutamente la testa contro le pareti. Decisivo perché l’incubo finisse è stato l’ausilio dei vicini, che ascoltate le urla provenienti prima dall’appartamento e poi dallo stesso pianerottolo, hanno allertato i carabinieri.

Seregno, al 49enne era già stato imposto il divieto di avvicinarsi alla vittima

Sul posto è stata inviata una pattuglia della stazione di Seveso, che ha provveduto all’arresto del giussanese. La vicenda non era purtroppo sconosciuta all’autorità giudiziaria. L’uomo, accusato di maltrattamenti e lesioni personali, era già stato oggetto in passato di un divieto di avvicinamento alla vittima, da cui ha avuto un bambino. L’inosservanza della misura lo aveva quindi portato a patteggiare 2 anni di detenzione, sospesi con la condizionale. La permanenza in carcere fino al processo di metà ottobre era stata chiesta alla giudice Nahmias da Sara Mantovani, pubblico ministero della procura della Repubblica monzese. L’aggressore ha cercato di giustificarsi, dicendo che non era sua intenzione arrecare danno all’ex compagna, ma soltanto recuperare le cose di sua proprietà ancora all’interno dell’abitazione. La donna, comprensibilmente in stato di agitazione, è stata soccorsa dal personale del 118: prognosi di quattro giorni. Poco più di un anno fa, un episodio simile si era chiuso invece con una contusione a un polso