Un tranquillo pomeriggio a Seregno: Paolo Berizzi con il suo libro e il banchetto di Forza Nuova

Il giornalista, impegnato nella lotta al neofascismo, ha espresso dispiacere per la situazione, mentre i militanti del partito hanno manifestato indifferenza nei suoi confronti
L’arrivo di Paolo Berizzi in via 24 maggio

Paolo Berizzi, inviato del quotidiano “la Repubblica”, che presenta il suo libro “Il ritorno della Bestia”, mentre a poche centinaia di metri di distanza Forza Nuova propone un suo banchetto. È la situazione, sicuramente un po’ paradossale, che si è verificata sabato 14 settembre nel centro di Seregno e che non ha mancato di scatenare qualche malumore negli ambienti politici provinciali e soprattutto tra le fila del comitato unitario antifascista che ricorda Pierino Romanò, organizzatore dell’incontro con lo scrittore e giornalista, convinto sostenitore della necessità di una battaglia contro il neofascismo.

Berizzi e Forza Nuova, il sindaco: “Ok della Questura, ha chiesto solo vigilanza preventiva”

Da sinistra, Paolo Berizzi, Roberto Galliani ed Alberto Rossi

«Forza Nuova -ha argomentato nella sala Gandini di via 24 maggio il sindaco Alberto Rossi, intervenuto per accogliere Berizzi e sollecitato ad una spiegazione dal pubblico- ha fatto regolare richiesta di occupazione del suolo pubblico, precedente a quella che abbiamo ricevuto per l’incontro dal comitato antifascista. Forza Nuova ha tra l’altro sottoscritto anche la dichiarazione di ripudio del fascismo, che era una delle condizioni necessarie per vedere soddisfatta la propria richiesta. Il Comune di Seregno ha quindi trasmesso l’istanza alla questura di Monza e Brianza, che ha valutato che ci fossero le condizioni per far svolgere l’attività, chiedendo solo una vigilanza preventiva».

Berizzi: sottolineata l’esigenza di ribadire il no al neofascismo

Il pubblico in sala Gandini

Dal canto suo Berizzi, che è sotto scorta per minacce ricevute da ambienti neofascisti dal 2019 e che ha parlato, introdotto da Roberto Galliani, presidente del comitato antifascista, con due macchine dei carabinieri a presidiare la via 24 maggio, non ha nascosto la sua amarezza: «L’eccezionalità che nel 2024 siamo qui a ribadire che la nostra è una nazione che nasce dall’antifascismo è data dal fatto che c’è qualche problema. Dispiace che ad alcune decine di metri da qui ci sia un banchetto di chi è nemico della democrazia. È stato autorizzato un presidio di un partito i cui capi sono stati condannati per l’assalto alla sede del primo sindacato italiano. Anche il fascismo, un secolo fa, iniziò in quel modo. È una situazione già conosciuta. I fascisti passano dalle parole ai fatti e sono capaci di riproporti una storia già vissuta».

Forza Nuova: l’indifferenza di Vigevani verso Berizzi

Il banchetto di Forza Nuova in piazza Italia

Più sfumata è apparsa la posizione di Giuseppe Vigevani, coordinatore provinciale di Forza Nuova, tra i militanti al banchetto in piazza Italia: «Berizzi è una persona che ha fatto dell’avversione al neofascismo una missione personale. Sappiamo come la pensa. Lui faccia la sua strada, noi la nostra. La concomitanza dei nostri appuntamenti è casuale». Vigevani ha poi motivato il perché della presenza: «La nostra è una politica di strada. Siamo qui per incontrare la gente, illustrare la nostra proposta e capire se servono correzioni. Abbiamo voluto anticipare di una settimana l’obbrobrio del “Brianza Pride”, che sarà ospitato da questa città. Noi siamo per la famiglia naturale. Non siamo contro i diritti, ma le associazioni che promuovono la manifestazione rivendicano cose che non stanno né in cielo né in terra e l’hanno fatta diventare un circo». L’ultima stoccata è stata per l’amministrazione comunale di Seregno: «Di destra o di sinistra, qui da anni ci sono solo scandali, che tutti conoscete. Alla gente diciamo che noi siamo terzi, rispetto a chi li ha provocati».