Roncello: la “Mantide” vuole risarcire una vittima, ma altri guai sono all’orizzonte

Tiziana Morandi alias la "Mantide" si è presentata in corte d'appello a Milano puntando allo sconto della pena.
Monza Mantide della Brianza Tiziana Morandi l’1 giugno all’uscita dal tribunale Fabrizio Radaelli

La “Mantide della Brianza”, al secolo Tiziana Morandi, oggi 49enne, ha deciso di ridursi a più “miti consigli”.
La condanna in primo grado a 16 anni e 5 mesi emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Monza nel dicembre dello scorso anno, per avere narcotizzato e derubato nove uomini tra i 27 e gli 84 anni, sono davvero tanti e così ha deciso, mercoledì scorso, 25 settembre, presentandosi davanti alla Corte d’Appello di Milano, davanti ai giudici della terza sezione penale d’Appello (Gazzaniga-Lai-Gargiulo) di tentare di mediare quella pena dichiarando che era sua ferma intenzione di risarcire una delle sue vittime, l’unica che si è costituita parte civile. Il suo legale, l’avvocato Angelo Leone, del Foro di Milano, infatti, alla presenza in aula della sua assistita, ancora detenuta, ha chiesto al collegio un rinvio del procedimento perché è in corso “un’interlocuzione” con la legale di parte civile, l’avvocata Barbara Giulivi, che assiste la più giovane vittima, l’unica che si costituì nel processo di primo grado. E sempre il suo avvocato ha deciso che potrebbe puntare, poi, sulla base di questa mossa, su uno sconto della pena, anche attraverso il cosiddetto concordato in Appello, ossia un patteggiamento, oppure proseguire nella strada di una richiesta di perizia psichiatrica, lamentando disturbi della personalità di Morandi. Perizia che non fu concessa in primo grado. La sostituta pg di Milano, Maria Pia Gualtieri, non si è opposta alla richiesta di rinvio e il processo è stato aggiornato al 10 dicembre.

Roncello: la “Mantide” e i falsi Rolex

Arrestata a luglio 2022 e ancora detenuta in carcere, la Morandi è imputata di una ventina di reati che vanno dalla rapina alle lesioni, dall’utilizzo indebito di carte di credito alla violazione della legge sugli stupefacenti e anche di avere procurato alle vittime uno stato di incapacità di intendere e di volere con la somministrazione delle benzodiazepine.
Il giorno dopo invece, ancora presso il Tribunale di Milano, la “Mantide della Brianza” ha dovuto presiedere un altro procedimento che la vede imputata di calunnia e e ricettazione. Questa volta la vittima sarebbe un parrucchiere 60enne di Bellusco che, inavvedutamente, le prestò 1.250 euro.
La donna da parte sua decise di lasciargli, in garanzia, due lussuosissimi Rolex. L’hair stylist dopo un po’ di tempo decise di recarsi da un orologiaio per far controllare i due “lussuosissimi” orologi, e scoprì, ma forse il sospetto l’aveva già, che si trattava di due sonore patacche. Da qui la denuncia. Anche questo procedimento però è stato rinviato poiché la “parte lesa”, per la seconda volta, non si è presentata.