Rapine a coetanei a Lissone, quattro minorenni arrestati dai carabinieri

Quattro ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni, tutti italiani e residenti a Lissone e Triuggio sono stati tratti in arresto: tre gli episodi contestati tra marzo e maggio.
Un frame di un video della rapina in stazione a Lissone Carabinieri di Monza e Brianza

Quattro minorenni tutti italiani, di età compresa tra i 15 e i 16 anni, residenti a Lissone e Triuggio, due dei quali già noti per reati analoghi, sono stati arrestati per rapina e lesioni personali in concorso. Colpiti da una ordinanza cautelare emessa dal tribunale per i minorenni di Milano, il provvedimento è stato eseguito tra il 10 e il 15 luglio dai Carabinieri della Stazione di Lissone.

Lissone, le indagini avviate dopo una rapina violenta accaduta a marzo in zona stazione

Le indagini sono state avviate dai militari della stazione dell’Arma, coordinati dalla Procura per i minori, dopo un episodio accaduto lo scorso marzo, il 17, in tarda serata nella zona della stazione ferroviaria di Lissone. Un 17enne lissonese era stato accerchiato da quattro ragazzi, pressoché coetanei, ed era stato derubato del telefonino e del monopattino. Nel tentativo di opporsi era stato aggredito con calci e pugni e spintonato sui binari, dove, continuando ad essere colpito, aveva rischiato di essere investito da un treno in transito. Gli aggressori a quel punto si erano dileguati, in tre salendo a bordo del convoglio, il quarto a piedi. La vittima aveva riportato lesioni ed era stata soccorsa da personale del 118 e trasportata in codice verde al pronto soccorso dell’ospedale di Desio e successivamente dimessa con una prognosi di 14giorni.

Rapina monopattino a Lissone

Attraverso immagini della videosorveglianza i carabinieri sono risaliti ai presunti responsabili poi monitorati nelle frequentazioni e spostamenti. Sarebbero emerse responsabilità anche rispetto a due episodi successivi accaduti sempre a Lissone il 4 e l’11 maggio, con vittime accerchiate e derubate dei loro telefoni cellulari. Gli arrestati sono stati condotti in diverse comunità terapeutiche della regione, a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ha emesso il provvedimento.

Nei giorni scorsi il Comune di Lissone, attraverso una nota del sindaco Borella, aveva ringraziato i carabinieri “per l’efficace lavoro svolto”.