Ragazzini rapinati in centro a Monza: tam tam tra le famiglie

Giovanissimi rapinati in pieno centro a Monza dopo essere stati avvicinati con una scusa da un giovane poco più grande di loro. Almeno tre gli episodi dall’inizio di marzo.
Monza via Carlo Alberto
Monza via Carlo Alberto Fabrizio Radaelli

Giovanissimi rapinati in pieno centro a Monza dopo essere stati avvicinati con una scusa da un giovane poco più grande di loro. Il primo episodio risale al 4 marzo quando due tredicenni , alunni di terza media della scuola Confalonieri, al termine delle lezioni avevano deciso di comprare un trancio di pizza in un noto bar del centro. All’uscita dal locale, erano stati avvicinati da una persona (“probabilmente un cittadino straniero – racconta la mamma di uno di loro – ma non ne siamo certi”) che ha chiesto loro cinquanta centesimi. I due, dopo essersi lanciati una rapida occhiata, hanno acconsentito ma non hanno avuto nemmeno il tempo di cercare la monetina nel portafoglio perché il “questuante” lo ha strappato di mano al proprietario allontanandosi precipitosamente.

I genitori dei due minorenni hanno denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine e hanno fatto un giro di telefonate per avvertire i compagni di classe dei loro figli e altri conoscenti.

Venerdì 19 marzo altri tre adolescenti si sono imbattuti, con ogni probabilità, nello stesso individuo. Poco dopo le 14 in due si stavano recando alla lezione di tennis (atleti agonisti) quando in via Carlo Alberto sono stati importunati da una persona che ha chiesto loro dei soldi. Amici dei primi due ragazzi rapinati e “istruiti” su come comportarsi in caso di brutti incontri, hanno risposto con sufficienza all’interlocutore: “Ma non vedi che stiamo andando a giocare? Che soldi vuoi che abbiamo?”. La reazione, probabilmente inaspettata, ha fatto desistere il malintenzionato dal portare a termine il suo piano.

Mentre stavano per entrare in campo si è presentato un loro compagno tremante e piangente che ha raccontato a loro e all’istruttore la disavventura capitatagli pochi minuti prima. Il ragazzo, appena 15enne, era stato avvicinato poco lontano dalla sede del circolo della Villa Reale da un individuo che con fare minaccioso gli aveva intimato di consegnargli il portafoglio. Spaventato e senza la possibilità di chiedere aiuto, dato che sulla strada non vi erano passanti, l’adolescente non aveva potuto fare altro che consegnare i suoi averi e dirigersi il più velocemente possibile nel centro sportivo di via Boccaccio.