Pedemontana e Milano-Meda: che cosa ne sarà dei pendolari?

Il pedaggio, le ricadute sul traffico durante i lavori e non solo: che cosa succederà e cosa potrebbe succedere con l'autostrada.
Assessore Terzi Pedemontana
L’assessore Claudia Terzi

Gli amministratori e i consiglieri regionali brianzoli, i sindaci, i presidenti delle province di Monza e di Como, i vertici di Pedemontana e di Cal ragioneranno insieme allo stesso tavolo per comprendere come formulare gli sconti e le agevolazioni sul pedaggio per i cittadini e le aziende dei cinque comuni toccati dalla B2.

«Dovremo capire come intervenire perché il piano economico finanziario dell’opera è già stato approvato dal Cipess – spiega il capogruppo della Lega al Pirellone Alessandro Corbetta – cercheremo il modo di mitigare i costi per chi si affaccia sulla tratta. Le persone sono preoccupate, ma c’è chi cavalca questa situazione dato che si sa da oltre dieci anni che l’autostrada sarà a pagamento».

Il tavolo, istituito dal consiglio regionale che ha approvato una mozione del democratico Gigi Ponti emendata da Corbetta, dovrà provare a coordinare l’organizzazione dei cantieri che trasformeranno la Milano-Meda in una autostrada: «Il rischio che una parte del traffico si riversi sulla viabilità comunale c’è – ammette Corbetta – dovremo potenziare i mezzi pubblici e i treni, ma dovremo anche confrontarci sulle opere compensative a favore delle città coinvolte, capire le loro necessità, prevedere risorse specifiche».

L’intervento, assicura, non comporterà alcun rischio ambientale: «Il piano di bonifica dalla diossina è molto rigido – afferma – nei cantieri saranno sempre presenti i tecnici dell’Arpa e dell’Ats. Non ci sarà nessun pericolo né per i lavoratori né di una eventuale dispersione» dei materiali inquinati.

Pedemontana e Milano-Meda: il coordinamento necessario

Per tutta la durata delle opere saranno necessari piani complessivi per la gestione della viabilità: «Serve una visione globale e un coordinamento unico – commenta Alessia Villa, consigliera regionale di Fratelli d’Italia – è impensabile che ogni sindaco pensi solo al proprio territorio senza considerare le ricadute che i provvedimenti potrebbero avere oltre il suo confine, per questo saranno coinvolti anche gli amministratori dei paesi delle Groane, tra cui Lazzate».

«I disagi saranno inevitabili – prosegue – e anche se saranno sempre percorribili due carreggiate» le ripercussioni sul traffico locale saranno notevoli. Per il momento non c’è una data di inizio lavori ma, secondo l’esponente di FdI, gli operai «hanno quasi il piccone in mano mentre per la C non hanno ancora preso il caschetto». Degli scavi nei 14 comuni che si susseguono da Cesano Maderno a Usmate Velate, si dovrebbe parlare solo tra parecchi anni, dopo il completamento della B2.