Partecipazione, regole, urbanistica: le consulte di Monza fanno quadrato

Le consulte di quartiere di Monza all’unanimità si rivolgono agli assessori Andrea Arbizzoni (Partecipazione) e Martina Sassoli (Urbanistica) per chiedere coinvolgimento in due questioni importanti per la città.
Coordinatori delle consulte
Coordinatori delle consulte Federica Fenaroli

Due richieste rivolte all’unanimità da tutte e dieci le consulte di quartiere di Monza ad altrettanti assessori: Andrea Arbizzoni, assessore alla partecipazione e Martina Sassoli, incaricata dell’Urbanistica. Al centro delle questioni sollevate dal tavolo dei coordinatori ci sono il nuovo regolamento delle consulte, che dovrebbe essere discusso in consiglio comunale nelle prossime settimane, e la variante al pgt in fase di approvazione.

Il team dei coordinatori delle dieci consulte chiede ad Arbizzoni un incontro per conoscere quali siano state le proposte emerse dalle singole consulte, in merito al rinnovo del regolamento che dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo autunno.

«Vorremmo sapere quale sia stata la decisione presa dall’amministrazione comunale circa la possibilità di avere come supporto per tutte le consulte un facilitatore – spiegano i coordinatori – e quale sarà il coinvolgimento delle consulte all’interno dell’amministrazione comunale dopo l’approvazione del nuovo regolamento».

Tra le domande ancora aperte contenute nella missiva indirizzata ad Arbizzoni c’è anche la responsabilità dei capifila nei progetti gestiti dalla consulta e l’onere di accedere a polizze assicurative.

È una richiesta che non nasconde un certo rammarico quella inviata a Martina Sassoli.

«Siamo al corrente della variante al pgt attualmente in discussione in consiglio comunale e in approvazione nei prossimi giorni – scrivono – Poiché tale variante avrà un impatto sui singoli quartieri riteniamo sarebbe stato importante essere chiamati dall’amministrazione comunale a fornire il nostro contributo già in questa prima fase che si sta completando».

La richiesta è quindi di «organizzare incontri formativi per ciascuna consulta, per comprendere gli impatti della variante, e nell’ottica di proporre osservazioni utili per lo sviluppo dei singoli quartieri», concludono dal tavolo dei coordinatori.