«Parlamentari pagati da lobbies» Alle Iene si parla di slot machine

Multinazionali del settore dei tabacchi e delle slot machine che pagherebbero parlamentari per garantirsi una posizione di vantaggio nelle votazioni di leggi o emendamenti. La denuncia alle «Iene» dell’assistente di un senatore. Mentre la Lombardia studia il regolamento anti-videopoker.
Slot machine
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Multinazionali del settore dei tabacchi e delle slot machine che pagherebbero parlamentari per garantirsi una posizione di vantaggio nelle votazioni di leggi o emendamenti. La denuncia è andata in onda domenica sera alle Iene.

Le rivelazioni – Un assistente parlamentare, di un senatore, che ha chiesto di rimanere anonimo ha raccontato di «senatori e onorevoli a libro paga di alcune multinazionali, le cosiddette lobbies. Ogni mese per mezzo di un loro rappresentante fanno il giro dei palazzi, sia al Senato che Camera, incontrano noi assistenti e ci consegnano dei soldi da dare ai rispettivi senatori e onorevoli. Perché? Per far sì che quando ci sono degli emendamenti da votare, i senatori e gli onorevoli li votino a favore della categoria che paga ».

Il testimone anonimo ha parlato di «due multinazionali, una del settore dei tabacchi e un’altra nel settore dei video giochi e delle slot machine ed entrambe elargiscono una 1.000 euro e un’altra 2.000 euro ogni mese» (guarda il video).

Il presidente del Senato – Immediata la reazione del presidente del Senato, Piero Grasso: «Chi sa qualcosa sui parlamentari pagati farebbe bene a denunciare questi comportamenti gravissimi. Io mi adopererò per fornire agli inquirenti nel più breve tempo tutte le informazioni che riterranno utili alle indagini».

In Lombardia – Il tema delle slot machine e del gioco d’azzardo è molto attuale: la Lombardia sta per portare in consiglio regionale una legge anti-videopoker per limitarne la diffusione e l’utilizzo da parte dei cittadini (leggi). Esiste anche il «Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo», promosso da Terre di Mezzo e Legautonomie, sottoscritto da oltre cinquanta Comuni in risposta alle difficoltà legate alla gestione della degenerazione del gioco (leggi)