Operazione “Easy Build” a Usmate Velate: la nota della Guardia di finanza di Monza

La nota della guardia di finanza di Monza inerente l'operazione relativa a presunti episodi di corruzione nell'urbanistica a Usmate Velate
Guardia di Finanza Monza
Guardia di Finanza Monza

Procede “senza soluzione di continuità” a Usmate Velate, l’operazione “Easy Build” della Guardia di finanza di Monza, sotto il coordinamento della Procura di Monza. Lo riferisce lo stesso comando provinciale delle Fiamme gialle: le indagini. come noto, riguardano il settore Urbanistica-Edilizia del Comune.

Dopo i nove arresti avvenuti lo scorso aprile, 3 in carcere e 6 agli arresti domiciliari, accusati a vario titolo di corruzione ed emissione di fatture false, nei giorni scorsi, grazie a ulteriori riscontri investigativi, che, dicono le Fiamme gialle: “hanno fatto emergere un ulteriore episodio di corruzione tra l’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Usmate Velate e un noto costruttore locale”, è stata eseguita nei confronti delle due persone “una ulteriore ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura della Repubblica di Monza ed emessa dal Giudice per le indagini Preliminari”.

Operazione “Easy Build” a Usmate Velate: “Ulteriore ordinanza di custodia e sigilli a area di cantiere”

Gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Monza hanno anche apposto i sigilli a un’area di cantiere “di via Manara 58 a Usmate Velate”, sulla quale “sarebbero state svolte opere di lottizzazione abusiva a scopo edificatorio edilizio, in assenza di piani attuativi e di lottizzazione”, ed è stato sottoposto a sequestro preventivo l’intero capitale della società, “comprensivo dell’intero patrimonio aziendale” per un valore complessivamente stimato di oltre 12.500.000 euro.

Si tratterebbe di opere abusive che, spiegano ancora i finanzieri monzesi, sarebbero state realizzate: “grazie alla compiacenza dell’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Usmate Velate” a fronte “della promessa di elargizioni illecite di denaro da parte dell’imprenditore, proprietario dell’area”. Il funzionario: “compiendo atti contrari ai propri doveri d’ufficio”, avrebbe quindi rilasciato un permesso per costruire “in violazione dello strumento urbanistico generale vigente e, dunque, del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.)”. Il Comando evidenzia che il procedimento penale è “ancora nella fase delle indagini preliminari” e che la responsabilità degli indagati “sarà definitivamente accertata solo ove intervenuta sentenza irrevocabile di condanna”.