Monzese a Parigi e la apertura dei Giochi Olimpici: “Pioggia a parte, che spettacolo: ma meglio in tv”

Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici: il racconto della monzese Simona Giovannone che da tre anni vive a Parigi con la famiglia
Il passaggio della barca italiana alla apertura dei Giochi

C’era anche la monzese Simona Giovannone alla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici che si è svolta lungo la Senna venerdì 26 luglio. Da tre anni Simona vive a Parigi con il marito e i due figli.

Una cerimonia decisamente inzuppata e che ha costretto molti dei presenti a lasciare le sponde della Senna prima della fine dello spettacolo. «Alle 22 io e gli amici con cui ho assistito alla cerimonia ce ne siamo andati e con noi moltissimi altri. Era impossibile restare. Ha piovigginato tutto il pomeriggio ma dalle 20 in poi la pioggia era fortissima. Nonostante i kway e gli ombrelli ce ne siamo andati completamente inzuppati». L’organizzazione non ha previsto, tranne che per il palco presidenziale, alcuna copertura nonostante il maltempo ampiamente preannunciato. E così anche il presidente Sergio Mattarella ha atteso il passaggio della delegazione degli atleti italiani prima di lasciare la cerimonia.

Simona Giovannone

La monzese Simona Giovannone vive a Parigi da tre anni: “Alcuni problemi organizzativi alla apertura dei Giochi”

«Un’altra pecca è stato l’impianto di amplificazione. Dal momento che lo spettacolo si svolgeva lungo 6 chilometri sulla Senna, da Notre Dame e Trocadero dove ci trovavamo noi, i barconi ci impiegavano quasi un’ora per arrivare a destinazione. La prima barca, quella della Grecia, è partita alle 19.30 ed ha sfilato davanti a noi alle 20.20. Forse viste le pessime condizioni meteo avrebbero potuto accelerare il percorso». Per consentire agli spettatori sistemati lungo il fiume di gustarsi tutte le scene dello spettacolo sono stati installati ovunque lungo il percorso dei maxi schermo. «Peccato non si sentisse nulla, per capire quello che stava succedendo sentivamo l’audio dalla diretta sul cellulare».

Nonostante questo la cerimonia è stata un successo, uno spettacolo a tutti gli effetti: da Lady Gaga che ha si è esibita davanti a Notre Dame a Celine Dion che è riapparsa in pubblico dopo quattro anni, e che ha chiuso la cerimonia con un’esibizione magistrale. «Sono felice di esserci stata, anche se solo per un po’. Decisamente se l’è goduta di più chi ha vissuto tutto dal divano di casa. Uno spettacolo più televisivo che live».

La apertura dei Giochi Olimpici a Parigi: “Zone nere interdette e lavoro in smart”

Il giorno dopo il debutto in grande stile la città è tornata quasi alla normalità, tranne ovviamente le zone nere interdette al traffico. «La maggior parte delle aziende ha messo i dipendenti in smart working per limitare la circolazione dei lavoratori per le vie di Parigi. La metropolitana in questi giorni è quasi deserta. Sono state create zone chiuse al passaggio delle auto anche per i residenti. Anche io lavorerò da casa fino alla fine dei Giochi».

Resta sempre un po’ di apprensione, la stessa che si è respirata nei giorni che hanno preceduto la cerimonia di apertura, dove in giro per la città si vedevano più poliziotti e militari che turisti. Gli organizzatori prevedono l’arrivo di 14 milioni di turisti per questa edizione olimpica. «Grazie alle Olimpiadi anche noi residenti abbiamo potuto vedere alcuni angoli della città prima chiusi al pubblico come il Grand Palais, una struttura contemporanea alla Torre Eiffel, riaperta al pubblico solo da poco, dove si terranno le gare di scherma. Altrettanto emozionante è stato il passaggio dei barconi lungo la Senna, ed è bello che siano stati utilizzati tutti quelli che vediamo ogni giorno carichi di turisti, pieni per l’occasione di tutte le delegazioni di atleti. Davvero un’ottima scelta».

Pienamente promossa anche l’organizzazione della logistica della giornata: dai messaggi inviati a ripetizione ai residenti per informarli della chiusura delle strade, alla presenza preziosa dei tantissimi volontari che si sono messi a disposizione del pubblico per fornire indicazioni in tutte le lingue.