Monza, svincolone della Serravalle: appoggio degli ambientalisti al quartiere

Sponda dei comitati ambientalisti ai residenti a Monza nelle vie Gentili, Talete e Aristotele contro il potenziamento dello svincolo della Serravalle.
Monza Sant'Alessandro striscioni Serravalle
Monza Sant’Alessandro striscioni Serravalle

I residenti a Monza nelle vie Gentili, Talete e Aristotele trovano la sponda dei comitati ambientalisti nella loro battaglia contro il potenziamento dello svincolo della Serravalle a San Rocco: le associazioni attive in diversi quartieri hanno firmato con gli abitanti di Sant’Alessandro le osservazioni inviate al ministero che deve formulare la valutazione di impatto ambientale dell’opera.

Monza, svincolone della Serravalle: le critiche in un documento di sei punti

I comitati hanno articolato in sei punti le loro critiche al progetto, che considerano inutile: per questo chiedono, in prima battuta, la sua cancellazione perché convinti che i nove minuti che la nuova bretella farebbe risparmiare agli automobilisti sarebbero azzerati dal «collo di bottiglia» costituito dalla Valassina. L’ultimo tratto in trincea, aggiungono, peggiorerebbe l’inquinamento mentre l’eliminazione dello svincolo di via Borgazzi costringerebbe chi è diretto verso il centro di Monza ad arrivare fino a San Fruttuoso per poi tornare indietro.

Monza, svincolone della Serravalle: le richieste alternative

In alternativa i comitati auspicano che la galleria venga spostata verso sud e che l’intero tracciato sia coperto, che sia accessibile non solo da chi proviene dall’autostrada ma anche da via Marconi e che sia mantenuto lo svincolo della tangenziale Nord di via Borgazzi. Propongono, inoltre, di sostituire la prevista bretella in uscita dalla Nord verso via Edison con piccole rotatorie in corrispondenza delle entrate e delle uscite della tangenziale e di eliminare il casello di Sesto che congestiona San Rocco e Sant’Alessandro in quanto induce migliaia di automobilisti a uscire dalla Nord nei pressi del Vulcano per poi rientrare in via Marconi per non pagare il pedaggio: la barriera, ricordano, secondo quanto detto in occasione dell’inaugurazione dall’allora ministro Roberto Maria Radice, avrebbe dovuto rimanere attiva solo una decina di anni.