Monza, sistema bus vicino al collasso: «I pendolari hanno ragione»

Monza, sistema bus vicino al collasso: i sindacati confermano tutte le difficoltà esposte anche al Cittadino e spiegano il perché della situazione criitca.
Monza: autobus in piazza Castello
Monza: autobus in piazza Castello Fabrizio Radaelli

Carenza di personale, aumento vertiginoso del traffico urbano, orari “tarati” sui tempi di percorrenza degli anni passati per non parlare dei problemi di sicurezza del personale. Le segreterie del settore trasporti di Cgil e Cisl lanciano entrambe un segnale di allarme: «Siamo al collasso, così è difficile operare. Per noi e per le persone che si servono dei mezzi pubblici».

Monza, sistema bus vicino al collasso: la cruda analisi delle rappresentanze sindacali

Il Cittadino ha portato ai rappresentanti sindacali le lamentele pervenute dai lettori: corse soppresse, orari non rispettati, autobus pieni. «Hanno ragione – ammettono i sindacalisti – ma se noi potessimo lavorare come si deve anche gli utenti sarebbero soddisfatti. Invece, ogni giorno si manifestano problemi su problemi».

Se da una parte gli autisti riscontrano un aumento dei passeggeri rispetto al periodo successivo al Covidquando la gente aveva paura dei mezzi pubblici»), dall’altra ammettono che le abitudini dei pendolari si sono modificate e che molte persone «vuoi per comodità, vuoi proprio perché i mezzi pubblici non danno loro fiducia, preferiscono il mezzo privato».

Monza, sistema bus vicino al collasso: gli orari vecchi e il traffico di oggi

Da ciò consegue un rallentamento dei bus che, oltretutto, sono tenuti a rispettare orari pensati quando il traffico era più snello. «Portiamo un esempio pratico – illustrano i sindacalisti – Se da capolinea a capolinea al posto di impiegare sessanta minuti ne impieghiamo settantacinque, il bus fa ritardo, alle fermate le persone si accumulano, il mezzo si riempie e spesso nelle ore di punta non riesce a caricare tutti i passeggeri in attesa. Chi resta a piedi non ce la fa ad arrivare a scuola o al lavoro puntuale e, giustamente, si arrabbia. Rivedere gli orari dei bus adattandoli alle problematiche attuali potrebbe essere una prima soluzione».

Monza, sistema bus vicino al collasso: la Z205 e il passaggio a livello

Talvolta a mettere in difficoltà gli autobus sono altri mezzi pubblici. Gli autisti della Z205 segnalano che spesso si trovano bloccati al passaggio a livello di Varedo per venti, trenta minuti «perché nemmeno i treni non rispettano gli orari». Ma altri problemi sono in agguato. Sempre chi guida i pullman che attraversano la Brianza mette in luce che alcune scelte delle aziende non sono proprio “azzeccate”.

Monza, sistema bus vicino al collasso: la Z221 e la scelta degli autobus

Un esempio è dato dalla linea Z221 che da Mariano Comense porta fino alla stazione ferroviaria e della metropolitana di Sesto San Giovanni.
«I mezzi lunghi 18 metri vengono sostituiti con quelli di tre metri più corti – precisano i rappresentanti sindacali – I primi possono portare circa 145 persone, i secondi 120. Se tre corse consecutive vengono effettuate da tre mezzi “corti” significa che 75 persone restano a terra. Inoltre, anche il flusso dei passeggeri si complica. I bus da 15 metri hanno una porta più piccola che rallenta i movimenti. Senza dimenticare i problemi di sicurezza. Quando guidiamo un mezzo più piccolo abbiamo le persone “attaccate” alla nostra postazione e la nostra visibilità diminuisce».

Monza, sistema bus vicino al collasso: attesa per il rinnovo del contratto e stipendi bassi

Il settore è in attesa da quattro anni del rinnovo del contratto e si rivela tutt’altro che appetibile per un giovane in cerca di lavoro. Da qui la carenza di organico. «Per conseguire la patente occorrono circa 5.000 euro – precisano i sindacalisti – una cifra non certo alla portata di tutti. E una volta ottenuto il documento lo stipendio è davvero basso, il lavoro si svolge a turni e spesso non abbiamo nemmeno la pausa per andare in bagno. Per non parlare di tutto il resto».

Monza, sistema bus vicino al collasso: le aggressioni

Il resto sono le aggressioni che il personale viaggiante è costretto a subire.
«Quando va bene sono aggressioni verbali perché siamo il parafulmine dei passeggeri esasperati. Quando va male ci mettono le mani addosso» commentano gli autisti. Che non esitano a denunciare la presenza di balordi e di veri e propri delinquenti a bordo. Sono soprattutto i colleghi più anziani a segnalare «il peggioramento dell’utenza rispetto al passato che ha portato a una situazione di vero degrado».