Monza, sicurezza: cinquanta giovanissimi fermati negli ultimi quattro mesi

L'assessore alla sicurezza, Ambrogio Moccia, magistrato di lungo corso, è convinto che l'approccio muscolare non paghi e punta su educatori di strada e dialogo

Cinquanta giovanissimi fermati dalla polizia locale negli ultimi quattro mesi. Basterebbe questo dato a spiegare come esista anche a Monza un “problema sicurezza” legato ai giovanissimi. Un tema che l’assessore alla sicurezza, Ambrogio Moccia, sta affrontando con attenzione. Magistrato di lungo corso, da una parte è convinto che “la risposta non può essere solo muscolare”, dall’altra è altrettanto persuaso che sia necessario non sottovalutare alcuni aspetti critici. La soluzione migliore: Puntare sul dialogo e la comunicazione con i giovani. Nessuna emergenza – né di sicurezza né sociale – ma è innegabile che “un problema giovanile c’è.

Monza, sicurezza: bande di ragazzi di 13 o 14 anni guidati da bulli appena un po’ più grandi

Ipotizzando un identikit tra i cinquanta ragazzi fermati dalle forze dell’ordine in primavera ed estate, emerge questo ritratto: Ragazzi tra i 13 e i 18 anni che spesso fanno riferimento a una sorta di capobranco che ha 20-22 anni e prendono possesso del centro con atti di vandalismo, micro-criminalità, bullismo. La loro nazionalità? Italiani e stranieri, indifferentemente. Spesso sono italiani di seconda generazione. E anche ragazze italiane con un tasso di aggressività non solo verbale: il bullismo si veste al femminile. Da dove provengono? Non solo dalle classi sociali meno abbienti o da famiglie con fragilità, il problema è trasversale. E non è solo monzese, molti vengono da fuori città.

Monza, sicurezza: Ragazzi e famiglie convocati dalla polizia locale per un colloquio

L’approccio scelto dal comune di Monza è quello di tutelare la sicurezza, l’ordine e la tranquillità dei residenti. Ma senza usare un approccio necessariamente punitivo. Presenza assidua di forze di polizia ma accompagnata dall’intervento di operatori di strada che ascoltino i segnali che spesso sono alla base di invadenza e maleducazione. I ragazzi e le loro famiglie vengono convocati per un colloquio negli uffici della polizia locale. Gli agenti spiegano ai genitori che i loro figli hanno bisogno di essere seguiti prima che il loro malessere si radichi. Un approccio che sembra stia dando frutti positivi. Con il numero di fracassoni e vandali che sta diminuendo. Con qualche riserva per i genitori: Purtroppo non tutti reagiscono bene, alcuni si mostrano infastiditi dalle chiamate della polizia locale, minimizzano l’utilizzo di canne e alcol da parte dei loro figli. Ma per fortuna la maggioranza collabora.