Monza: M5S contro il piano ex Philips (e le pareti d’arrampicata)

Il Movimento 5 stelle di Monza contesta il progetto di recupero dell'ex Philips a partire dalle pareti d'arrampicata.
Progetto Energy spring park a Monza (ex Philips)
Il progetto dell’Energy Spring Park a Monza, nell’area ex Philips

No al consumo di suolo, né nuove case: il Movimento 5 stelle chiede servizi per Monza. E il punto di partenza è il progetto di recupero dell’ex area Philips, ora Energy Spring Park, diventato consueto a (quasi) tutti i monzesi perché ormai ex hub vaccinale contro il Covid-19.

Le altezze

“Nell’area dovrebbe essere realizzata una palestra d’arrampicata al coperto alta 17 metri – dice la candidata sindaco alle amministrative di giugno, Elisabetta Bardone – e nella stessa area sarebbe prevista anche un’altra parete esterna ancora più alta (27 metri).Tale progetto andrebbe ad aggiungersi a quello da attribuirsi al Cai Monza che invece, com’è noto, vorrebbe realizzare una serie di attività sull’area dell’ex stadio Verga”. 

Le case all’ex Philips

Elisabetta Bardone
La candidata sindaco del Movimento 5 Stelle a Monza, Elisabetta Bardone

Il punto, per M5S, è che gli impianti sportivi previsti non sono una contropartita utile in cambio dell’edificazione di “ben quattro torri residenziali da 250 appartamenti! Insomma che sia lo sport, o i boschi verticali, ogni motivazione sarebbe buona per costruire residenze private! Noi riteniamo che non ci sia bisogno né di consumo di suolo né di ulteriore residenziale, ma che la città abbia bisogno di servizi”. Per Bardone e il Movimento, il privato non porta i benefici che sarebbero necessari alla città e alla comunità monzese. “C’è da tutelare l’interesse pubblico, che per quanto ci riguarda è, e sarà, sempre preminente”, conclude la candidata.