Monza: la rabbia di due quartieri per lo svincolo di Serravalle

Assemblea pubblica a San Rocco e Sant'Alessandro per proseguire la lotta contro il progetto che investe la zona sud-est della città.
L'assemblea a San Rocco contro il progetto di Serravalle
L’assemblea a San Rocco contro il progetto di Serravalle Fabrizio Radaelli

Compensazioni ambientali per il progetto Serravalle a Monza? No grazie. Quest’opera, cioè lo svincolo sulla A52 sulla tangenziale Nord, non si deve fare. Un gruppo di abitanti di San Rocco e Sant’Alessandro non ha esitato a manifestare il proprio disappunto martedì sera, 4 giugno, durante un incontro pubblico con l’assessora Giada Turato e il dirigente del settore Mobilità e Trasporti del Comune Carlo Maria Nizzola.

C’è chi ha definito l’intervento «inutile e dannoso», «un progetto senza nessuna strategia e senza significato» e chi ha minacciato di legarsi fuori dalla propria abitazione, «costruita con enormi sacrifici» per «non fare passare nessuno».

Monza: due quartieri e la “spaghettata” di strade

Il Comitato vie Gentili-Talete e Aristotele ha già consegnato al sindaco Paolo Pilotto e fatto pervenire alla Regione Lombardia, alla Provincia di Monza e Brianza e al ministero dell’Ambiente una petizione di 2.674 firme per ribadire il proprio no. È oramai certo che lo svincolo, finanziato da Regione Lombardia, non sarà realizzato per lo scopo primario: quello di unire i territori interessati dalle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026. E, allora, perché deturpare un territorio come quello di San Rocco-Sant’Alessandro dove nel corso dei decenni si sono innestate «come una spaghettata» diverse arterie stradali attentando, oltre tutto, alla salute dei cittadini?

«I progetti si possono cambiare – ha tuonato un cittadino, forte della sua esperienza professionale nella pubblica amministrazione – il Comune deve avanzare proposte alternative».

Monza: due quartieri, l’assessora e le osservazioni

L'assemblea a San Rocco contro il progetto di Serravalle
L’assemblea a San Rocco contro il progetto di Serravalle

L’assessora Turato ha ribadito che per il comune la realizzazione dell’opera con il tunnel coperto «è un obbligo», ma gli abitanti sono stanchi dell’ennesima invasione di territorio e più voci si sono alternate per segnalare i disagi quotidiani che affliggono il quartiere. Per gli abitanti le eventuali compensazioni al maxi svincolo sono solo dei «contentini», per non dire dei «ricatti morali», e delle azioni per ridurre l’impatto del traffico sul quartiere andrebbero intraprese a prescindere dalla realizzazione della nuova arteria stradale. In ogni caso, c’è tempo fino al 10 giugno per presentare a Regione Lombardia da parte di enti e comitati eventuali osservazioni riguardanti la nuova infrastruttura. La consulta ha avanzato una serie di proposte: la sistemazione dei sottopassi presenti nel quartiere, la sistemazione di via Omero per permettere uno “sfogo” al quartiere Sant’Alessandro, la realizzazione di parcheggi, la realizzazione di aree verdi e la sistemazione della scalinata presente al Casignolo nelle vicinanze della ferrovia. E a proposito di ferrovia, il cittadino attivo Carlo Drago ha sostenuto i benefici di realizzare nel quartiere una fermata Monza-Sud.