Monza: “La mafia silente e affarista smonta le regole del mercato”

Incontro promosso dall’associazione Alumni Bocconi Monza Brianza sul tema "Economia e controllo di legalità"

La vecchia immagine del mafioso coppola e lupara non c’è più, è finita in archivio da un pezzo. La mafia odierna gestisce i capitali e preferisce stare un passo indietro, in una posizione poco visibile. La pubblicità, in questo caso, non paga. Anzi. L’evoluzione silenziosa del fenomeno mafioso è stata esaminata in un incontro promosso dall’associazione Alumni Bocconi Monza Brianza sul tema «Economia e controllo di legalità».

L’evento è stato condotto da Gaetano Palmiotto, Alumno, Chapter Leader Monza, e da Leonardo Milani, Alumnus Bocconi, dottore commercialista in Lecco. La Lombardia è una regione sempre più al centro degli appetiti mafiosi. È in testa a livello nazionale, triste primato, nella segnalazione delle operazione sospette: il 18% delle Sos, come riferisce la Direzione Investigativa Antimafia, arriva dalla nostra regione.
E pure diversi imprenditori hanno instaurato rapporti di collaborazione con la mafia, convinti di trarne beneficio. “Ma questo abbraccio – ha spiegato Milani – diventa mortale e non te ne liberi più”.

Mafia ed economia, l’incontro promosso a Monza dalla Alumni Bocconi MB

Bruna Albertini, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano, si è formata come magistrato in Sicilia, dove è arrivata nel 1992 dopo le stragi di Capaci e Palermo. Quella era la mafia stragista che operava attraverso crimini efferati. “La situazione che poi ho trovato a Milano – ha riconosciuto – era molto diversa dal punto di vista della criminalità. Qui la mafia agisce con modalità completamente diverse. La mafia vuole realizzare enormi guadagni e si è radicata al Nord perché è un posto ricco. Dapprima si muoveva con modalità eclatanti, con estorsioni e incendi. Ma poi ha capito che agire così non era molto conveniente. Ha scelto una modalità silente, che non innesca allarme sociale. La mafia è in grado di turbare il mercato e l’economia ne subisce le conseguenze. Le regole del mercato vengono smontate“.

Mafia ed economia: “Le mafie hanno bisogno di professionisti”

Renato Bricchetti, già presidente di sezione della Corte Suprema di Cassazione, autore di importanti pubblicazioni in materia di diritto penale dell’economia, ha ribadito come la riforma dei reati fallimentari non possa più attendere. Claudio Maria Galoppi, Consigliere di Corte d’Appello Seconda Sezione Penale Tribunale di Milano, già membro del Consiglio Superiore della Magistratura, ha spiegato come la mafia abbia individuato nei bitcoin un nuovo mezzo di investimento. “Le mafie – ha evidenziato – per andare oltre hanno bisogno di professionisti”. Ambrogio Moccia, assessore alla sicurezza, ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale. L’incontro è stato sostenuto dalla Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza. “Un’economia sana e prospera – ha commentato il presidente Ruggero Redaelli – è possibile solo nel rigoroso rispetto della legalità. Crediamo fermamente che solo attraverso la collaborazione tra istituzioni, imprese e società civile, si possa costruire un futuro migliore”.