Monza, la lettera di fuoco da via Timavo: «Qui è una discarica continua»

Mail dei residenti di via Timavo, "di nuovo" al Comune di Monza, ad Ats Brianza e all’Impresa Sangalli per la presenza di rifiuti lungo la strada.
Monza i rifiuti abbandonati - foto Radaelli
Monza i rifiuti abbandonati – foto Radaelli

Il disappunto emerge chiaro già nell’oggetto della mail inviata con posta elettronica certificata e sta tutto in quell’avverbio scritto in grafia maiuscola: un “ancora” che porta subito a immaginare il seguito di una vicenda che conta già diversi capitoli.

Monza, la lettera di fuoco da via Timavo: un problema annoso

A scriverla sono i residenti di via Timavo, che di nuovo segnalano al Comune di Monza, ad Ats Brianza e all’Impresa Sangalli la presenza di rifiuti lungo la strada. I toni accesi sono conseguenza diretta di un risentimento covato a lungo: «Le cose vanno avanti così da tempo. E anche quando gli operatori ecologici ritirano gli ingombranti abbandonati, tempo qualche giorno e siamo daccapo. Gli ordini di problemi – spiegano al telefono – sono due: l’inciviltà di chi abbandona i rifiuti ai margini della strada, oltretutto senza nemmeno essere sanzionato, e le difficoltà in cui ogni volta incappiamo per farli rimuovere».

Nella comunicazione inviata alle autorità non vanno troppo per il sottile: «Nonostante le molteplici segnalazioni, non solo tutti i rifiuti presenti in via Timavo non sono stati prelevati ma, anzi, se ne sono accumulati di nuovi. Quante centinaia di segnalazioni e articoli di giornale servono affinché si possa vivere finalmente in condizioni decenti? Continueremo – scrivono – a segnalare e a inoltrare foto a chiunque rivesta una carica pubblica».

Nei giorni scorsi all’inizio di via Timavo, poco dopo l’incrocio con via Ghilini, si trovavano sacchi dal dubbio contenuto, brandelli di vecchi mobili, rifiuti domestici, stralci di vestiti e una vecchia bicicletta. Al capo opposto la seconda discarica abusiva mostrava chiare origini edili, visti gli scarti di materiali da costruzione presenti lungo il ciglio della strada.

Monza, la lettera di fuoco da via Timavo: il possibile futuro

Negli ultimi anni i residenti hanno imparato a tenere gli occhi aperti e a sollecitare l’intervento delle autorità: sono rimasti scottati dal periodo di occupazione abusiva dell’area dismessa al civico 12 da parte della Foa Boccaccio. Tra il luglio 2021 e l’agosto 2023 il centro sociale lì aveva abusivamente preso casa, di fatto bloccando il percorso di recupero degli oltre diecimila metri quadri dove, nelle intenzioni, si sarebbe dovuto realizzare un piano attuativo che prevedeva destinazione residenziale per l’80% e per il restante 20% servizi, aree verdi – con tanto di vasca di laminazione per le esondazioni del Lambro. Poi però l’iter è stato bloccato: il progetto è saltato, l’area è stata messa in vendita e a lungo non si sono conosciute le intenzioni della nuova proprietà.
Ora, però, la situazione potrebbe cambiare: anticipa l’assessore al Governo del territorio Marco Lamperti che di recente sono riprese le interlocuzioni tra amministrazione e proprietà e che «si è concordato un buon intervento di recupero dell’area dismessa, che prevede la realizzazione di una parte a residenziale senza consumo di suolo e di un’altra adibita a parco pubblico». Al momento nessun atto è stato depositato presso gli uffici ma «i tempi ormai sono maturi».