Monza, gli scavi preoccupano ma il terreno è pulito: in via Bramante si cercano reperti

Sul terreno tra via Bramante da Urbino e via Rigamonti a Monza la Sovrintendenza ha chiesto al Comune rilievi archeologici specifici.
Monza via Bramante
Monza via Bramante Fabrizio Radaelli

Il terreno tra via Bramante da Urbino e via Rigamonti a Monza, con tutta probabilità, non nasconde nessun reperto archeologico: a molti monzesi sembrerà una affermazione piuttosto ovvia, ma pare non sia così.
La Sovrintendenza ha chiesto al Comune di effettuare rilievi specifici in modo da individuare le tracce di eventuali insediamenti antichi, magari risalenti all’età del ferro, sull’area dove Aler a breve avvierà la costruzione di un edificio da 28 appartamenti, primo passo del progetto di riqualificazione di tre caseggiati popolari finanziato dal Pnrr con oltre 15 milioni di euro che sarà attuato in collaborazione con il municipio.

Monza, gli scavi preoccupano ma il terreno è pulito: i tempi e i progetti sull’area

La richiesta ha lasciato perplessi molti in piazza Trento e Trieste anche perché in quel punto era era da poco terminata la ricerca di eventuali inquinanti: «Non ci siamo tirati indietro – afferma il vicesindaco Egidio Longoni non abbiamo trovato nulla di rilevante, ma dobbiamo ancora capire ci pagherà i costi delle operazioni».

Il conto, aggiunge, potrebbe aggirarsi tra i cento e i trecentomila euro. Durante gli ultimi scavi sono stati individuati alcuni resti, probabilmente di eternit, al confine dell’area ma la scoperta, assicura Longoni, non ritarderà l’avvio del progetto che dovrà essere concluso per il 31 marzo 2026: entro quella data non solo dovrà essere completato il nuovo stabile in legno lamellare, dal ridotto consumo energetico, ma dovranno essere efficientati i due caseggiati comunali da 96 appartamenti e quello dell’Aler da 56 alloggi tramite la posa dei cappotti, il rifacimento dei serramenti, l’installazione delle centrali termiche e la ristrutturazione di 28 appartamenti con il bagno cieco. Sarà, inoltre, riqualificata la fatiscente cascina Maino.

Monza, gli scavi preoccupano ma il terreno è pulito: i timori dei residenti

Nei giorni scorsi l’assenza di operai sul terreno disseminato di cumuli smossi di recente e circondato dalla rete arancione ha messo in allarme parecchi residenti di via Bramante che hanno temuto che il cantiere fosse stato bloccato ancora prima di partire dal ritrovamento di materiale contaminato. Ora, oltre che dalla giunta, sono rassicurati da Aler che gestirà le opere: «Su tutto il terreno interessato dal futuro intervento edilizio – spiegano dalla società – non è stato rilevato alcun tipo di criticità, tranne in una piccola porzione al confine dell’area dove sono stati rinvenuti alcuni resti che sono stati inviati per le analisi necessarie» e che «saranno smaltiti seguendo scrupolosamente le normative vigenti». «I lavori – aggiungono – procederanno secondo il cronoprogramma».