Monza e le sue “Primavere” La lectio del priore Enzo Bianchi

«Sentinella a che punto è la notte?». Sarà il punto di partenza di Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, per il secondo appuntamento con la rassegna del Cittadino “Le primavere di Monza”: giovedì 30 maggio alle 20.45 nella chiesa di San Pietro Martire.
Enzo Bianchi
Enzo Bianchi

«Sentinella a che punto è la notte?». «Sopra una quercia c’era un vecchio gufo: più sapeva e più taceva, più taceva e più sapeva». È un adagio della comunità di Bose citato da Enzo Bianchi in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa” in occasione della recente festa per i suoi settant’anni. Una domanda a cui lo stesso priore cercherà di rispondere giovedì 30 maggio nella lectio magistralis che costituirà la spina dorsale del terzo appuntamento ufficiale con le Primavere di Monza (compresa l’introduzione con Yoani Sanchez).

La serata con il priore di Bose è in programma alle 20.45 nella chiesa di San Pietro Martire, in via Carlo Alberto, che due settimane aveva già ospitato l’avvocato Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace. In quell’occasione si era parlato di diritti civili e di diritti negati.

“Sentinella quanto resta della notte? Responsabilità per essere uomini” è il tema dell’incontro in arrivo giovedì. Lo spunto muove da un dialogo del capitolo 21 del Libro di Isaia ed è stato preso in prestito da Enzo Bianchi per analizzare il mondo di oggi attraversato da una crisi che segna le vite non solo dal punto di vista lavorativo ed economico, ma anche culturale e sociale. E della fede. Per fare delle domande, più che dare delle risposte. Proprio come il vecchio gufo citato nell’intervista.

Enzo Bianchi è monaco e scrittore, fondatore e attuale priore della Comunità monastica di Bose. In occasione dei suoi settant’anni (è nato il 3 marzo 1943) la casa editrice Einaudi ha aggiunto un titolo alla produzione (“La sapienza del cuore”), un omaggio presentato come “un autentico liber amicorum” che riunisce più di centrotrenta interventi di personalità (dal cardinale Gianfranco Ravasi a Roberto Bolle e Claudio Magris).

Per un traguardo importante che Bianchi ha affrontato citando, durante la festa a lui dedicata al Teatro Regio di Torino, “l’unico Salmo attribuito a Mosè (90): La nostra vita arriva a settant’anni / a ottanta se ci sono le forze: / la maggior parte sono pena e fatica / passano presto e noi ci dileguiamo”.

Bianchi ha una ricca produzione editoriale, premiata con il “Cesare Pavese” e il “Cesare Angelini” nel 2009. Nel 1983 ha fondato la casa editrice Edizioni Qiqajon che pubblica testi di spiritualità biblica, patristica, liturgica e monastica. È anche membro del consiglio del Comitato cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese ortodosse e orientali del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

L’incontro è in programma alle 20.45, l’ingresso è libero e gratuito ma è consigliata la prenotazione: tutte le informazioni sul sito www.leprimaveredimonza.it o al numero 039/21.69.511.