Monza e la montagna: i 125 anni del Cai e le ambizioni di Quota 162

Il Cai di Monza al 125esimo anniversario dalla sua fondazione in forma smagliante. Ecco tutti i progetti per Quota 162 in via Rosmini 11.
Monza montagna
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Nelle giornate in cui il profilo del Resegone si staglia nitidamente contro l’azzurro del cielo gli sguardi brillano fieri: i monzesi (e i brianzoli) sono gente di montagna. Non stupisce allora che la sezione di Monza del Cai, il Club alpino italiano, sia arrivata al 125esimo anniversario dalla sua fondazione in forma così smagliante.

Monza e la montagna: l’evento con i Ragni di Lecco

Martedì sera, per celebrare la ricorrenza, nell’ambito di un evento organizzato con la collaborazione di Df Sport Specialist, Matteo Della Bordella, Luca Schiera e Matteo De Zaiacomo, del gruppo dei Ragni di Lecco, sono stati ospiti, con i racconti delle loro avventure in cordata “dall’Himalaya alla Patagonia”, negli spazi di quella “Quota 162” che non vede l’ora di raggiungere la vetta del suo potenziale.

Monza montagna
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Perché adesso in via Rosmini, civico 11, le cose stanno così: la sede, da circa duecento metri quadri, è in funzione dall’inizio del 2023 e da subito ha iniziato a ospitare corsi, riunioni e attività rivolte a tutte la comunità, in modo particolare ai più giovani. Risale a un anno fa (era il 5 luglio 2023) la sua inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità e dell’intera comunità. Al momento, però, ancora devono prendere forma gli altri tasselli del maxi progetto che prevede “un centro di arrampicata sportiva”, la realizzazione di una “torre per l’arrampicata” che, nelle intenzioni, con i suoi 40 metri potrebbe diventare la più alta d’Europa e la creazione di “un parco urbano accessibile alla comunità dove svolgere attività all’aperto”.

Monza e la montagna: l’idea del Centro federale di allenamento per l’arrampicata

Secondo Mario Cossa, presidente del Cai di Monza, «i tempi sono maturi».

«Il Cai, a livello nazionale, si sta sempre più avvicinando al mondo dell’agonismo», anche grazie a una recente convenzione siglata con la Fasi, la Federazione arrampicata sportiva italiana: «Un centro federale di allenamento dedicato all’arrampicata ancora manca: lo potrebbe ospitare Monza che, oltretutto, si trova in una posizione geograficamente comoda sia per raggiungere le montagne, sia per richiamare a sé atleti da altre regioni, dal Piemonte al Trentino».

“Quota 162” potrebbe quindi diventare il primo centro di questo tipo – utile anche a definire e avviare da un punto di vista agonistico un sistema unico di formazione e di allenamento – ed è proprio in questa direzione che gli sforzi del Cai di Monza, impegnato in un dialogo costante con l’amministrazione comunale, si stanno concentrando. Anche perché la sezione continua a crescere: conta oggi oltre novecento iscritti e, entro l’anno, si spera di arrivare a quota mille.

Monza e la montagna: le attività del Cai e il coinvolgimento dei giovani

 «I corsi di scialpinismo, di escursionismo e di arrampicata sono sempre più gettonati, tanto che a volte non riusciamo ad accogliere tutte le richieste: i posti sono necessariamente limitati per garantire ai partecipanti le massime condizioni di sicurezza».
Come i loro nonni e i loro genitori («Quant’era bello vedere al sabato le banchine della stazione piene di persone in attesa del primo treno per la Valsassina, per la Grigna o per il Resegone», ricorda Cossa) si scoprono gente di montagna anche i più giovani, interessati soprattutto all’arrampicata e all’escursionismo: «Occuparsi di montagna, per come la intendiamo noi, vuol dire occuparsi anche di ambiente, di formazione e di educazione. Tutto quello che si impara andando in montagna serve poi anche nella vita di ogni giorno».