Monza, compra un telefono a prezzo stracciato ma è contraffatto: nei guai un seregnese

Un Samsung S6 quasi identico all’originale. Quasi. L’ha acquistato per 500 euro lunedì un cinquantenne monzese che voleva fare un regalo al figlio. Il venditore, un trentenne di origini pakistane residente a Seregno è stato denunciato a piede libero per truffa e contraffazione.
Samsung S6 originale
Samsung S6 originale

Quasi identico all’originale. Quasi. Un tasto un po’ più sporgente, angoli meno smussati e qualche imperfezione. Poca cosa, tanto che gli stessi poliziotti del commissariato di via Romagna, a Monza, hanno fatto fatica a accertare che quel telefonino Samsung S6 fosse contraffatto. L’ha acquistato lunedì un cinquantenne monzese che voleva fare un regalo al figlio. Il venditore, un trentenne di origini pakistane residente a Seregno è stato denunciato a piede libero per truffa e contraffazione.

Il contatto è avvenuto attraverso un sito internet nel quale il pakistano proponeva lo smartphone coreano, dal valore di mercato di 750/800 euro, a 500 euro. Un affare. I due si sono accordati per incontrarsi in un centro commerciale di Monza (estraneo ai fatti) dove è avvenuta la compravendita. Una volta tornato a casa l’acquirente ha dato il telefonino al figlio, convinto di fargli una bella sorpresa. All’occhio attento del ragazzo tuttavia non è sfuggito che l’apparecchio non era originale: ha infatti notato piccole differenze nell’aspetto e nel software.

A quel punto il padre ha ricontattato il venditore pakistano fingendosi un altro acquirente ma all’appuntamento al centro commerciale si è “portato dietro” anche i poliziotti che hanno effettuato una perquisizione personale, all’auto e alla abitazione del venditore dove hanno trovato e sequestrato altri 12 S6 contraffatti e una trentina di scatole, a riprova che il “giro” era piuttosto ampio. Si tratterebbe di apparecchi prodotti in Cina e importati e smerciati a livello internazionale.