Monza celebra i 100 anni dell’acquedotto: mostra in piazza per il secolo di vita

Brianzacque e Comune celebrano l'acquedotto di Monza: nel 1924 entrò in funzione con il getto della fontana nel cortile della Villa reale.
Monza primo zampillo acquedotto Villa reale 1924
Monza primo zampillo acquedotto Villa reale 1924

Era il 25 maggio 1924 quando il getto della fontana nel cortile della Villa reale tenne a battesimo l’entrata in funzione dell’acquedotto di Monza: Brianzacque celebrerà il secolo di vita dell’impianto con una mostra che sarà allestita in piazza San Paolo il 29 agosto, in occasione del Fuori Gp.

Monza celebra i 100 anni dell’acquedotto: iniziativa di Comune e Brianzacque

In un container saranno esposte le riproduzioni dei documenti storici e dei progetti mentre alcuni video accompagneranno i visitatori alla scoperta della infrastruttura che eroga 15 milioni di metri cubi di acqua all’anno attraverso la rete di 276 chilometri di tubi alimentata da 32 pozzi. Il padiglione rimarrà in piazza fino a domenica 15 settembre e sarà inserito nel cartellone del primo weekend di Ville Aperte.

«Abbiamo condiviso l’idea dell’iniziativa con il presidente dell’Ato Silverio Clerici – ha spiegato il presidente di Brianzacque Enrico Boercida cent’anni l’acquedotto porta nelle case dei monzesi l’acqua potabile e garantisce il servizio di fognatura. La rete, che ha una dispersione idrica tra le più basse d’Italia, è stata mantenuta in buone condizioni fino a una decina di anni fa da Agam e ora da noi».

Monza celebra i 100 anni dell’acquedotto: le esigenze di fine ‘800

La mostra è stata curata da Francesco Castellani, da decenni responsabile dell’acquedotto e sua memoria storica: «Questo – ha raccontato – era un impianto moderno, tra i primi a essere azionato da pompe elettriche e non da pompe meccaniche mosse da cinghie a vapore».

L’esigenza di costruire una struttura che sostituisse i piccoli pozzi che servivano il centro abitato e le cascine emerse fin dal 1880: per un paio di decenni i tecnici si confrontarono sull’opportunità di portare in città l’acqua dalle valli bergamasche o dai laghi brianzoli per poi di decidere di attingerla dal sottosuolo. Le prime perforazioni, che arrivarono a 200 metri di profondità, furono effettuate all’inizio del ’900 e consentirono di individuare un’area in via Procaccini come adeguata a ospitare la centrale dell’acqua.

Monza celebra i 100 anni dell’acquedotto: il progetto e l’eredità dei tecnici del Comune

Il progetto, redatto dai tecnici del Comune, fu bloccato dallo scoppio della Prima guerra mondiale e venne ripreso attorno al 1920: risale a quegli anni il disegno della torre piezometrica di viale Cesare Battisti, introdotta con una variante in corso d’opera dal costruttore, che per molti anni è stata indicata come modello dai docenti del Politecnico di Milano. «L’acquedotto – ha ricordato Castellani – ha favorito lo sviluppo dei cappellifici, delle tessiture e dell’industria».
«Con questo allestimento rendiamo omaggio alla saggezza dei nostri antenati – ha commentato il sindaco Paolo Pilotto riceviamo la loro eredità con l’obbligo morale di avere la stessa capacità di mantenere i servizi e di fare scelte sfidanti».