Meda, la nuova stazione è vietata a disabili, anziani e mamme: parte la raccolta firme

L’accesso alla nuova stazione ferroviaria di Meda è difficoltoso per l’utenza più debole, c’è un’area incustodita e altri disagi. Le liste civiche danno il via a una petizione per chiedere interventi urgenti.
La nuova stazione di Meda
La nuova stazione di Meda

La nuova stazione di Meda non migliora i servizi ai cittadini e le liste civiche Con Buraschi per Meda e Meda per Tutti raccolgono le firme. «Abbiamo perlustrato in lungo e in largo la nuova stazione di Meda e confermiamo che ci sono situazioni allarmanti, già segnalate da tempo – spiegano i responsabili delle liste civiche, i cui capigruppo in consiglio comunale sono Vilma Galimberti e Vermondo Busnelli – La stazione è incustodita: non c’è più né capostazione né personale di biglietteria. I biglietti si devono acquistare al distributore automatico o al bar. Per passare da una banchina all’altra occorre scendere tre rampe di scale e poi risalirne altre tre. Peraltro, la prima scala di accesso al sottopassaggio non è coperta e, in caso di pioggia o neve, diventa scivolosa. Non c’è possibilità per un disabile di prendere il treno se non ha qualcuno che lo sollevi manualmente, perché non esiste né ascensore né opportuna scala elettrica. La soluzione provvisoria di entrare da via Cialdini per accedere ai binari 2 e 3 è inadeguata. La decisione di concordare con Fnm lo spostamento della realizzazione degli ascensori alla terza fase non era stata evidenziata né discussa nei vari incontri in Commissione e Consiglio e come prevedibile si è dimostrata un grave errore»

Un vero atto di accusa che le liste muovono all’inadeguatezza di un’infrastruttura che avrebbe dovuto migliorare e non peggiorare la fruibilità della stazione stessa. «Giorni fa alcuni anziani hanno dovuto farsi aiutare a portare i bagagli a mano e così anche unna signora incinta con carrozzina ha trovato dei giovani che l’hanno aiutata»

È per queste ragioni che le liste Meda per tutti e Con Buraschi per Meda hanno deciso essere il megafono del disagio creato dalle Ferrovie Nord e Tre Nord attraverso una raccolta di firme che poi saranno allegate a una lettera di protesta che sarà inviata alla direzione delle Ferrovie Nord e alla Regione Lombardia.