Lissone, Marco Talarico protagonista con un cortometraggio al Festival di Venezia

Si intitola "At least I will be 8 294 400 pixel", il 24enne al Festival di Venezia: "Ho voluto sperimentare l'intelligenza artificiale"
Un frame del corto di Talarico

Il nome è da segnare, ne sentiremo parlare ancora in futuro: Marco Talarico, 24enne di Lissone, sarà protagonista al Festival del Cinema di Venezia. Il suo cortometraggio dopo una prima proiezione sabato 31 agosto sarà in replica, anche domenica 1 settembre alle 19.30. È in competizione alla Sic, la Settimana internazionale della critica, sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Se pensate a qualcosa da dilettanti alle prime armi, vi sbagliate di grosso.

Siete proprio fuori strada: soltanto 7 registi in tutto il mondo hanno avuto il privilegio di essere ammessi con il loro lavoro dopo una lunga e attenta selezione dei cortometraggi da parte dei migliori esperti del settore. Talarico, fresco di laurea alla prestigiosa Naba (Nuova Accademia di Belle Arti) e al suo primo vero lavoro, ha subito attirato l’attenzione dei critici, notoriamente severi e pretenziosi, ed è stato selezionato. Ci sono registi che non riescono a raggiungere questo traguardo in tutta la loro carriera: comunque vada, per lui essere lì è già motivo di vanto.

Marco Talarico

Lissone, un corto di Marco Talarico in competizione alla Settimana della critica al Festival

Talarico, in realtà, non lo farà. E’ tutt’altro che vanitoso: dalle sue parole traspare soprattutto l’umiltà oltre all’amore per questa professione. «Ho avuto la possibilità di girare questo cortometraggio – racconta – e come tutti ho intenzione di proporlo nei festival. Al primo tentativo, ovvero a Venezia, mi è andata subito bene. Quando ho saputo di essere stato selezionato ero incredulo e, naturalmente, soddisfatto: Venezia è anche il festival più prestigioso in Italia per i cortometraggi». Lui ha girato «At least I will be 8 294 400 pixel».

«At least I will be 8 294 400 pixel», il corto del lissonese Talarico a Venezia

Quindici minuti per raccontare la storia di un ragazzo che, dopo aver provato a ricostruire la storia di una vecchia vacanza grazie all’intelligenza artificiale, alla fine ha deciso di ritornare in Georgia. con l’obiettivo di creare nuovi ricordi e incontrare la ragazza che crede possa essere custodi di quelli passati. «Volevo fare un film d’archivio – racconta il regista lissonese -, ma io un archivio non l’ho. Quando vado in vacanza non sono uno di quelli che fanno foto o girano video in continuazione. Ho quindi voluto sperimentare l’intelligenza artificiale. Da qui è nata proprio l’idea del cortometraggio, che è stata poi sviluppata fino alla sua versione finale“. A quanto pare ha fatto centro. E’ nell’élite dei cortometraggi in gara a Venezia. Vista l’età e il talento, non può che essere il punto di partenza.

«Dopo Venezia cercherò di fare girare il cortometraggio anche negli altri festival a livello mondiale. Il sogno nel cassetto è quello di arrivare un giorno a girare un lungometraggio. No, non ho un genere particolare. In questo momento sono abbastanza sullo sperimentale, ma ritengo di essere molto a servizio della storia. Non mi precludo nulla». Ci arriverà al lungometraggio: ha già stupito tutti con il suo primo lavoro, inizia la carriera con il festival di Venezia nel curriculum e l’apprezzamento dei critici. Il meglio deve ancora venire