Lissone, la “signora della scherma” Irene Camber nel Famedio del cimitero Monumentale di Milano

La medaglia d'oro olimpica di scherma morta lo scorso febbraio a Lissone a 98 anni, le sue spoglie saranno accolte nel Famedio del cimitero Monumentale di Milano
Irene Camber

Una lissonese nel Famedio del cimitero monumentale di Milano. Il nome di Irene Camber, da tutti conosciuta come “la signora della scherma”, è ora iscritta nel “pantheon di Milano”. La commissione consultiva per le onoranze al Famedio ha approvato nei giorni scorsi i nomi delle tredici personalità che, a vario titolo, hanno dato lustro alla città. Insieme a lei, nella cerimonia in programma il 2 novembre, saranno iscritti nomi importanti come Luigi Calabresi e Maurizio Pollini.

Tra meno di un mese anche il nome di Irene Camber spiccherà accanto a quello di altre personalità illustri, che non sono necessariamente sepolte nel cimitero monumentale e che tuttavia vengono celebrate in questo “tempio della fama” e consegnate in tal modo all’eterno ricordo da parte delle future generazioni.

Lissone, Irene Camber nel famedio: era morta a Lissone lo scorso febbraio a 98 anni

Per Camber un accesso davvero rapido. Era deceduta a Lissone il 23 febbraio all’età di 98 anni, portati ancora splendidamente. Una donna entrata a pieno titolo nella storia dello sport italiano: era stata lei, triestina di origine e poi diventata brianzola, a conquistare la prima medaglia d’oro alle Olimpiadi per la scherma femminile. Un trionfo a Helsinki nel 1952.

Tutt’altro che frutto del caso, così come testimoniato l’anno successivo a Bruxelles, quando era stata capace di una storica doppietta conquistando anche il titolo mondiale. La sua bacheca era stata poi impreziosita dal titolo mondiale a squadre nel 1957 a Parigi e con il bronzo “casalingo” alle Olimpiadi di Roma nel 1960. “L’importante non è vincere – raccontava in tutte le scuole di scherma e nei numerosi incontri avuti con tanti giovani sportivi -,ma vincere con onestà”.