La Prefettura di Monza premia 11 brianzoli con l’onorificenza al merito della Repubblica

Premiate le eccellenze brianzole in Prefettura a Monza.
MONZA premiazioni in prefettura

Si è svolta venerdì 28 giugno, nel salone della prefettura di Monza, la cerimonia di consegna delle onorificenze dell’ordine al merito della Repubblica italiana. Nove le onorificenze assegnate a cui si sono aggiunte anche una onorificenza pontificia dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro e una medaglia d’argento al merito civile.
Ad accompagnare gli undici brianzoli che hanno ricevuto il riconoscimento c’erano anche i sindaci dei comuni di provenienza, insieme al presidente della Provincia, Luca Santambrogio, il sindaco di Monza, Paolo Pilotto e il questore, Salvatore Barilaro.

La Prefettura di Monza e le parole delle istituzioni

MONZA premiazioni in prefettura

«Oggi celebriamo i meriti civici riconosciuti a questi undici brianzoli – ha esordito il prefetto, Patrizia Palmisani nel discorso di apertura della cerimonia -. Si tratta di persone degne del massimo rispetto, punti di riferimento per l’intera comunità». La parola poi è passata al sindaco Pilotto, lui stesso nominato cavaliere della repubblica a 36 anni. «La nota ufficiale firmata dal presidente Scalfaro arrivò con un mese di ritardo rispetto alla cerimonia. Mi stupì molto perché venivo premiato per il mio impegno dedicato alla scuola. Credo che anche questi undici brianzoli abbiano appreso la notizia dell’onorificenza con il medesimo stupore. Si tratta di persone che hanno lavorato ciascuna nel loro ambito non certo per essere premiate, ma per passione e con il desiderio di migliorare il luogo in cui hanno vissuto. Queste onorificenze – ha continuato Pilotto – sono un riconoscimento di dignità che porta con sé anche il senso di responsabilità. La responsabilità della testimonianza che ha bisogno di poche parole e moltissime azioni».
Storie di comune senso del dovere, dedizione al proprio lavoro e alla propria comunità quelle degli undici premiati dal prefetto. «Se non ci fossero le onorificenze – ha aggiunto Santambrogio – queste storie andrebbero perdute».

La Prefettura di Monza e i protagonisti premiati

MONZA premiazioni in prefettura

La prima onorificenza è stata consegnata a Umberto Trope, comandante seregnese della Polizia locale, che nel 2016 ha ricevuto una benemerenza per aver preso parte alle operazioni di contrasto dello sciacallaggio nei comuni alluvionati dell’Emilia Romagna. E poi Maurizio Rota, di Agrate Brianza, oggi a capo di Esprinet, tra i primi cinquanta gruppi italiani per fatturato. E ancora Marco Gallarino di Lissone, membro della Società italiana per lo studio del pensiero medievale e della Società dantesca italiana. Pasquale Griesi, di Cesano Maderno che è assistente capo della Polizia di Stato, e durante il Covid ha donato oltre 35.000 mascherine agli uffici pubblici e associazioni. La prima delle tre donne premiate è Carlotta Maggioni, di Bellusco, tra i collaboratori del ministero della Transizione ecologica e il ministero dell’Ambiente. Oggi è vicecapo dell’ufficio legislativo e si occupa delle attività preparatorie del consiglio dei ministri. Poi Marta Mondonico, di Aicurizio, fondatrice dell’azienda agricola Le Mojole, impegnata nella produzione di vini di particolare pregio.
A premiare il maresciallo Carlo Miosi, di Varedo in servizio presso il comando della compagnia di Desio, c’era anche il comandante provinciale dei carabinieri, Rosario Di Gangi. Premiato anche il volontariato con l’albiatese Angelo Origgi, presidente dell’associazione Argento vivo e già presidente dell’Avis per quindici anni. Tra i premiati anche Carlo Piu, limbiatese, ispettore della Polizia di Stato oggi in pensione, tra i protagonisti negli anni Settanta dell’indagine sulla mafia dei colletti bianchi e testimone a New York nel processo Pizza connection.
Monsignor Silvano Provasi ha accompagnato il giovane avvocato caratese Daniele Concavo, insignito dell’ordine equestre del Santo Sepolcro: trentacinque anni e da sempre appassionato difensore della Terra Santa. E infine la medaglia d’argento al merito civile alla memoria di Carlo Galante che il 10 luglio 1976 era in servizio all’Icmesa di Seveso. Accortosi del malfunzionamento del sistema di controllo di un reattore decise di entrare nella zona dell’esplosione per azionare le apparecchiature di raffreddamento fermando la combustione. A ritirare il premio c’era la figlia maggiore Elsa.