Incendio alla Boscherona, il presidente del Consorzio: «Il fuoco ha fatto tabula rasa»

Parla il presidente del Consorzio del laghetto, Angelo Casiraghi, tra i primi ad accorrere sul posto quando è divampato il fuoco che ha devastato il magazzino che conteneva anche tutto il materiale per la Festa del pesce.
Laghetto Boascherona incendio magazzino
Laghetto Boascherona incendio magazzino Sarah Valtolina

«In pochi minuti sono andati in fumo dieci anni di lavoro e l’impegno di tanti volontari e tutta la nostra attrezzatura».

Il giorno dopo l’incendio che ha devastato il magazzino del laghetto della Boscherona a Monza, parla il presidente del Consorzio del laghetto, Angelo Casiraghi, tra i primi ad accorrere sul posto quando è divampato il fuoco.

«Da trent’anni lavoriamo per rendere bello e accogliente questo posto – spiega – con me ci sono una ventina di volontari che si occupano con passione di questo luogo. È tremendo vedere ora quello che resta dopo l’incendio».

Fortunatamente non c’era nessuno all’interno della struttura quando sono scoppiate le fiamme alimentate dal fortissimo vento che ha soffiato nella mattinata di lunedì 7 febbraio, con folate fino a 90 chilometri orari.

Incendio alla Boscherona, il presidente del Consorzio: «Il fuoco ha fatto tabula rasa»
Laghetto Boascherona incendio magazzino

Il giorno prima, domenica 6 febbraio, come sempre diverse persone si erano trovate nel confinante parco della Boscherona per un pic nic fuori stagione. Nonostante il Comune abbia da tempo rimosso tutti i barbecue sono in molti a utilizzare ancora i tavoli del parco per organizzare grigliate in compagnia. E così è stato anche domenica 6 febbraio.

«I Vigili del fuoco non hanno ancora steso la loro relazione. Ipotizzano che ad accendere il fuoco sia stato un tizzone che cadendo sulle sterpaglie ha innescato le fiamme. Da dove arrivasse però quel tizzone non lo sappiamo. Forse proprio da quei barbecue organizzati il giorno prima», continua Casiraghi.

Il vento fortissimo è stato il fattore che ha innescato l’incendio, ma ad alimentarlo sono state anche le foglie e le sterpaglie dei pioppi che cingono il confine del laghetto.

«Quelle piante ci hanno sempre procurato problemi – continua il presidente – Cadono una marea di foglie e le radici in superficie sono pericolose per chi cammina. L’incendio è partito proprio dalle foglie di questi alberi e poi è divampato verso il nostro magazzino dove erano custodite 50 panche, 30 tavoli, 2 teloni, 3 griglie, cuocipasta, scaldavivande, forno e le friggitrici che utilizziamo solitamente per la Festa del pesce. Adesso – aggiunge Casiraghi – non si riesce ancora a quantificare l’ammontare dei danni ma certamente il valore delle perdite si aggira intorno ai 20.000 euro».

Impossibile adesso pensare alla prossima Festa del pesce, in programma tradizionalmente a giugno.

«Dopo i due anni di stop causati dalla pandemia speravamo quest’anno di tornare ma al momento, alla luce di questi danni, non riesco proprio a immaginare come potremo fare. Il fuoco ha fatto tabula rasa. Ci hanno chiesto di abbattere tutte le strutture divorate dalle fiamme e così abbiamo fatto».