In Brianza 2.200 infortuni sul lavoro da gennaio ad aprile, Ats Brianza: “Multare non basta”

I dati della Ats Brianza: nel 2023 sono stati quasi 8mila, in calo del 20% rispetto al 2022. Da gennaio a maggio 2024 effettuati 2.386 controlli e 911 ispezioni
Un sopralluogo dopo un incidente sul lavoro Fabrizio Radaelli

Nel 2023 i dati degli infortuni denunciati nella provincia di Monza e Brianza sono passati da 9.891 a 7.937 (-19,76%). A renderlo noto è ATS Brianza che precisa che per l’anno in corso nel periodo gennaio-aprile nel nostro territorio brianteo si è registrata una diminuzione del 5,5%, dato che gli infortuni denunciati sono passati da 2.758 a 2.206. Non così a Lecco, altro territorio di competenza di ATS, dove gli infortuni denunciati sono passati da 1.122 a 1.211 con un incremento del 7,9%.

In Brianza tre morti sul lavoro nel 2024: “Molti infortuni prevedibili e prevenibili”

Di contro, la nostra provincia ha già dovuto iscrivere nel registro regionale degli infortuni mortali tre casi mentre nel 2023 si era registrata una sola vittima (contro le tre nel lecchese). “Gli infortuni sul lavoro sono inaccettabili – evidenzia Francesco Genna, Direttore della struttura Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SC PSAL) di ATS Brianza – a prescindere dalla loro numerosità e tanto più che le lesioni provocate risultano gravi ed impattanti sulle condizioni di vita dell’infortunato. Gli infortuni sono una dramma che coinvolge l’infortunato, la sua famiglia, l’azienda e la società intera e costituiscono anche una lesione di un diritto fondamentale, anche a livello costituzionale. La nostra Repubblica, infatti, tutela la salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività”.

Per quel che concerne le cause, il direttore PSAL precisa che “molti infortuni sono prevedibili e prevenibili”, agendo non sul fattore che scatena l’infortunio ma “promuovendo una policy aziendale che alzi delle barriere a tutti i livelli del processo lavorativo”. E, inoltre, precisa: “Affrontare in maniera sistemica la sicurezza significa che, sia il datore di lavoro che i lavoratori e gli altri soggetti della prevenzione, devono passare attraverso un cambio di paradigma. È necessario far crescere il bisogno di sicurezza. Non basta la conoscenza delle regole, della legge, così come non è nemmeno sufficiente la sanzione come deterrente”.

Infortuni sul lavoro e i controlli preventivi di Ats Brianza: “Altri dieci ispettori in arrivo”

Ad ATS spetta il controllo del rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l’eventuale comminazione di sanzioni. Da alcuni anni ormai l’attività di vigilanza si associa a un’attività di assistenza e sostegno alle imprese, soprattutto con i cosiddetti Piani Mirati di Prevenzione (PMP). “L’impegno di ATS Brianza, in particolare della SC PSAL, nel contrasto del fenomeno infortunistico- spiega Genna– si manifesta con una quotidiana presenza degli operatori sul territorio, soprattutto tecnici della prevenzione, ma anche medici del lavoro, assistenti sanitari, chimici, ingegneri, che lavorano sinergicamente in team multi-professionale”.

Attualmente sono circa 60 gli operatori della SC PSAL e la direzione sta provvedendo ad assumere altri 10 tecnici. Dall’inizio dell’anno a fine maggio sono stati effettuati 2.386 controlli e 911 ispezioni riguardanti 712 aziende, di cui 24 aziende agricole e 497 aziende edili; i cantieri ispezionati sono stati 377, di cui 53 con esito sfavorevole. Entro il 30 di settembre verranno svolte 200 ispezioni aggiuntive in orario non convenzionale (sera, sabato e domenica) nel settore edile, logistica e trasporto e imprese del settore manifatturiero che impiegano prevalentemente macchine operatrici.