«Il neofemminismo del Pd di Enrico Letta offende l’intelligenza delle donne»

Duro attacco di Francesca Giarmoleo, responsabile provinciale del dipartimento formazione di Fratelli d’Italia Monza-Brianza: «Il neofemminismo del Pd di Letta offende l’intelligenza delle donne».
Francesca Giarmoleo con Andrea Arbizzoni  e Edo Sylos Labini
Francesca Giarmoleo con Andrea Arbizzoni e Edo Sylos Labini

«Nulla è più umiliante per una donna del vedersi riconosciuto un incarico perché “donna”». Francesca Giarmoleo entra a gamba tesa sul nuovo segretario del Partito democratico Enrico Letta: lei è la responsabile provinciale del dipartimento formazione di Fratelli d’Italia Monza-Brianza. «I risultati raggiunti nella mia vita privata, lavorativa e politica li ho conquistati sul campo con il lavorare sodo, con la determinazione, con la caparbietà derivante dal mio carattere, sempre a testa bassa al pari di ogni altra donna o uomo. Non ho mai chiesto o accettato posizioni in quanto donna» l’attacco nei confronti dell’ex premier.

«Il neofemminismo del Pd di Enrico Letta offende l’intelligenza delle donne»
Il nuovo segretario del Partito democratico, Enrico Letta

«Oggi – continua Giarmoleo – sento di uomini che lasciano incarichi per far posto alle donne, come se le donne non fossero in grado di raggiungere quelle posizioni in modo autonomo, ma sono gli uomini, i leader di partito, quelli che contano, quelli che ricoprono incarichi di rilievo che per gentile concessione fanno posto al “gentil sesso” anteponendo il genere al valore del singolo. Ancor più, trovo surreale il vedere donne che accettano e ringraziano, legittimando di fatto un modus operandi distorto e creando una disparità al contrario in cui la parità di opportunità si trasforma in una scorciatoia, dove l’elemento premiante diventa il genere a discapito delle competenze e delle capacità. La parità tra uomo e donna va ricercata e raggiunta attraverso l’ottenimento di pari opportunità di accesso a tutti i livelli, dove poi solo il merito dev’essere l’elemento discriminante per l’assegnazione di un incarico».

«Viene da chiedersi – conclude la referente brianzola del partito di Giorgia Meloni – se questo è per il camaleontico Partito democratico il significato della parità di genere, se sono queste le battaglie delle donne della sinistra, se questo atteggiamento al limite del sessismo e frutto di un femminismo sbiadito sia il futuro donna del Pd».