Ha parlato di economia, dello stop all’Imu di giugno, del rifinanziamento della cassa integrazione. Ma anche di Province. E di diciotto mesi per realizzare il programma per cui lunedì è andato nell’aula di Montecitorio a chiedere la fiducia.

Enrico Letta nel discorso alla Camera ha affrontato il discorso delle Province, annunciandone “l’abolizione definitiva”. Monza e Brianza torna dunque in pericolo dopo essersi salvata in zona Cesarini con il governo Monti.

Letta ha parlato dell’istituzione di un senato delle regioni e delle autonomie, valorizzando anche i Comuni «per rafforzare le loro responsabilità».

Ampia la parte economica. «Di solo risanamento l’italia muore, dopo più di un decennio senza crescita le politiche per la ripresa non possono più attendere», ha detto in apertura. Bisogna «superare l’attuale sistema sulla tassazione» per la prima casa, ha detto, «intanto da subito con lo stop sui pagamenti dell’Imu di giugno» per permettere al Parlamento di attuare una ’’riforma complessiva’’ del sistema di imposte per dare respiro alle famiglie.

«Bisogna lavorare per arrivare ad una ’’rinuncia dell’inasprimento dell’Iva – ha continuato – E vogliamo ridurre le tasse sul lavoro: quello stabile, quello sui giovani e sui neo assunti».

Infine «si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli piccoli e proposte di incentivi con part time misti e con la staffetta per la parallela assunzione di giovani».

Per la prima volta, il presidente del consiglio ha parlato anche di promozione della pratica dello sport tra i giovani.